collettivo culturale tuttomondo ex voto
La locuzione latina ex voto, tradotta letteralmente, significa “a seguito di un voto”. Viene usata per indicare un oggetto dato in dono ad una divinità.
Un exvoto es una ofrenda que los antiguos hacían a sus dioses. Estas ofrendas se depositaban en santuarios o lugares de culto y podían consistir en figurillas representando personas o animales, armas, alimentos, etc.
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Un giovane e una donna inginocchiati sulla predella dell’altare della Madonna Nera, ringraziano per la guarigione del Duca Amedeo d’Aosta.
Ex voto in lamina d’argento sbalzato realizzato per conto di Vittorio Amedeo II e Madama Reale, 1674
Ubicazione: Santuario di N.S. di Oropa (Bi)
L’espressione completa è “ex voto suscepto”, cioè per voto fatto: questa pratica, comune, in differenti forme, a molte religioni, è un impegno che il credente assume nei confronti della divinità purché la stessa ne esaudisca le richieste, ovvero un ringraziamento per una grazia ricevuta. (fonte Wikipedia)
Posteriormente el símbolo fue tomado por el catolicismo y el exvoto pasó a ser una ofrenda dejada por los fieles que habían recibido un don o curación como ofrenda y recuerdo. Pueden verse actualmente en centros de peregrinación, apoyados sobre las paredes o colgados del techo objetos tales como muletas, ropa, ruedas de autos y todo tipo de cosas que representen el hecho desafortunado del que se habían recuperado. (Wikipedia)
Ex voto in lamina d’argento sbalzato realizzato per conto di Vittorio Amedeo II e Madama Reale, 1674
Secondo la tradizione, il santuario di Oropa venne fondato da Sant’Eusebio vescovo di Vercelli nel IV secolo.
Benché questa tradizione non goda di riscontro documentale, certo è che Eusebio diffuse il Cristianesimo e la devozione mariana nelle valli biellesi. A quei tempi infatti la popolazione del vastissimo territorio che corrisponde grosso modo all’odierno Piemonte era ancora quasi tutta pagana. In Vercelli prevaleva il politeismo romano mentre nelle valli alpine e nel Monferrato si conservava intatto il culto degli antichi celti tra i quali la venerazione di grandi massi erratici.
Dove rifulse l’animo apostolico di Eusebio fu l’impegno nell’eliminare il paganesimo specialmente nei centri di antichissimo culto come ad Oropa e a Crea sostituendo il culto delle deità femminili celtiche con il culto della Madre di Dio, Maria.