cctm collettivo culturale tuttomondo Eugenio Montejo (Venezuela)
di Eugenio Montejo (Venezuela)
Un solo amore può salvare tutto,
ciò che se n’è andato, ciò che è partito
e piú non torna,
i naufragi che emergono dall’oblio
e ci perseguitano in fondo a qualche sogno,
le perdite che in ogni ombra ci insidiano
con dadi neri, schivi alla sorte,
la fiamma che fece notte nelle nostre mani,
l’angoscia, la sofferenza, i singhiozzi,
gli oscuri Titanic del sangue,
quel che nacque per non essere e per un attimo
è stato
e il grido azzurro che era il travestimento
della chimera…
Tutto il furore, la polvere e la sconfitta
con un amore, un solo amore, presto si salvano:
un solo amore può salvare tutto
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de Eugenio Montejo (Venezuela)
Un sólo amor puede salvar todo,
lo que si n’è ido, lo que ha partido y más no vuelve,
los náufragos que emergen del olvido
y nos persiguen al final de algún sueño,
las pérdidas que nos asechan en cada sombra
con dados negros, esquivos a la suerte,
la llama que anocheció en nuestras manos,
la angustia, el sufrimiento, los hipos,
los oscuros Titanic de la sangre,
aquellos que nació para no ser y por un instante ha sido
y el grito azul que fue el disfraz de la quimera…
Todo el furor, el polvo y la derrota
con un amor, un sólo amor, se salva pronto:
un sólo amor puede salvar todo.
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traduzione: Luca Rosi
immagine dal web
Eugenio Montejo (Caracas, 1938 – Valencia, 5 giugno 2008) è considerato uno dei più importanti poeti venezuelani della seconda metà del XX° secolo.
Nel 1998 ha ricevuto il “Premio Nazionale per la Letteratura”, nel 2004 il “Premio Internazionale Octavio Paz per la Poesia e la Saggistica” e nel 2005 il dottorato honoris causa dell’Università de los Andes e dell’Università di Carabobo. Tra le numerose raccolte poetiche si ricordano: Élegos (1967), Muerte y Memoria (1972), Terredad (1979), Alfabeto del Mundo (1986), Adiós al Siglo XX (1992), Tiempo Transfigurado (2001). Oltre ad essere stato diplomatico presso l’ambasciata del Venezuela in Portogallo e docente universitario, ha collaborato con numerose riviste letterarie nazionali e internazionali. Come saggista ha pubblicato: A Ventana Oblicua (1974) e El Taller Blanco (1983).
Ha fondato la rivista “Azar Ray” ed è stato cofondatore della rivista “Poesía”, pubblicata dall’Università di Carabobo.
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