cctm collettivo culturale tuttomondo Eduardo Galeano In tempi bui
In tempi bui dobbiamo avere il talento sufficiente per lanciarci in volo nella notte come pipistrelli.
In tempi bui, dobbiamo essere abbastanza sani da vomitare tutte le bugie che ci obbligano a mandar giù ogni giorno.
In tempi bui, dobbiamo avere il coraggio sufficiente per stare soli e dobbiamo avere il coraggio sufficiente per correre il rischio di stare insieme.
In tempi bui dobbiamo essere tanto maturi da sapere che possiamo essere compatrioti e contemporanei di tutti coloro che vogliono la bellezza e vogliono la giustizia, perché non crediamo nelle frontiere di una carta geografica né in quelle del tempo.
In tempi bui dobbiamo essere sufficientemente testardi da continuare a credere, contro ogni evidenza, che la condizione umana vale la pena.
In tempi bui dobbiamo essere sufficientemente pazzi da essere chiamati pazzi.
In tempi bui dobbiamo essere sufficientemente intelligenti da disobbedire quando riceviamo ordini contrari alla nostra coscienza o al nostro buon senso.
Eduardo Galeano
foto: Michael Strevens -fair use
Eduardo Galeano (Montevideo, 1940 – Montevideo, 2015) è stato uno scrittore, giornalista e saggista uruguaiano.
Attraverso i miti e la descrizione del quotidiano degli umili ha evocato un mondo in crisi d’identità. Nella sua opera di maggiore impegno, la trilogia Memoria del fuego (Los nacimientos, 1982, trad. it. 1989; Las caras y las máscaras, 1984, trad. it. 1990; El siglo del viento, 1987, trad. it. 1991), ha composto un grande affresco di storia del Nuovo Mondo, in particolare dell’America Latina, dalla conquista europea a oggi, attraverso la rievocazione, rigorosamente documentata ma rielaborata sul piano letterario, di episodi emblematici.
La centralità di questa tematica è confermata dal resto della sua produzione: dai saggi Guatemala, país ocupado (1964) e Las venas abiertas de América Latina (1971; trad. it. 1976), ai romanzi Vagamundo (1973), La canción de nosotros (1975) e Días y noches de amor y guerra (1978; trad. it. 1987). Esule, prima in Argentina poi in Spagna, in seguito all’avvento del regime militare (1973), è rientrato in patria nel 1985. Tra le ultime opere si ricordano ancora: Nosotros decimos no: crónicas (1963-1988) (1989), Las palabras andantes (1993; trad. it. 1996), El fútbol a sol y sombra (1995; trad. it. 1997), Patas arriba: la escuela del mundo al revés (1998), Bocas del tiempo (2004; trad. it. 2004); El libro de los abrazos (2005); Espejos. Una historia casi universal (2008; trad. it. 2008); Los hijos de los días (2011; trad. it. 2012); Mujeres (postumo, 2015; trad. it. 2017); El cazador de historias (post., 2016; trad. it. 2019).
Nel 1999 ha ricevuto il Cultural Freedom Prize dalla Lannan Foundation (fonte Treccani)
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