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Edna St. Vincent Millay (USA)

15/04/2023 By carlaita

cctm collettivo culturale tuttomondo Edna St. Vincent Millay (USA)

di Edna St.Vincent Millay (Rockland, 1892 – Austerlitz, 1950)

La mia candela brucia ad entrambe le estremità
Non durerà la notte;
Ma ah, i miei nemici, e oh, i miei amici –
Dà una luce incantevole.
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by Edna St.Vincent Millay (Rockland, 1892 – Austerlitz, 1950)

My candle burns at both ends;
It will not last the night;
But ah, my foes, and oh, my friends—
It gives a lovely light!
_
from A Few Figs From Thistles: Poems and Sonnets, F. Shay, 1921

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foto: frankieleon – CC Creative Commons Attribution 2.0

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Edna St.Vincent Millay (Rockland, 22 febbraio 1892 – Austerlitz, 19 ottobre 1950) è stata una poetessa statunitense.

Ottenne Nel 1923 il Premio Pulitzer per la poesia, terza donna ad ottenere tale riconoscimento. Fu nota per il suo attivismo femminista e per i suoi numerosi amori. Scrisse anche opere in prosa sotto lo pseudonimo di Nancy Boyd. Il poeta Richard Wilbur di lei dichiarò: «Ha scritto alcuni dei sonetti più belli del secolo» … continua a leggere su Wikipedia

Edna St. Vincent Millay (February 22, 1892 – October 19, 1950) was an American lyrical poet and playwright.

Millay was a renowned social figure and noted feminist in New York City during the Roaring Twenties and beyond. She wrote much of her prose and hackwork verse under the pseudonym Nancy Boyd.

Millay won the 1923 Pulitzer Prize for Poetry for her poem “Ballad of the Harp-Weaver”; she was the first woman and second person to win the award. In 1943, Millay was the sixth person and the second woman to be awarded the Frost Medal for her lifetime contribution to American poetry … keep on reading Wikipedia

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cctm.website

Nel 1921, pubblicò la sua raccolta di poesie più famosa, “A Few Figs from Thistles”, che conteneva versi scandalosi per l’epoca sulla sessualità femminile e il libero pensiero. La raccolta, insieme ad altre opere come “The Harp-Weaver and Other Poems” (1923) e “Fatal Interview” (1931), consolidarono la reputazione di Millay come una delle voci più originali e provocatorie della sua generazione.

 

 

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