collettivo culturale tuttomondo Davide Calì (Italia)
“Dunque ho amato e curato questo fiore inutilmente?”
Ancora la cornacchia parlò:
“Dovresti amare solo per amore, né per dare qualcosa né per esserne ricambiata. Dovresti godere di ciò che hai, non di ciò che ottieni”.
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“Entonces, ¿he amado y cuidado esta flor en vano?”
Otra vez el cuervo habló
“Solo debes amar por amor ni dar algo ni ser correspondido. Deberías disfrutar lo que tienes no lo que obtienes”.
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Davide Calì, frammento Polline, Kite edizioni, 2013 con le illustrazioni di Monica Barengo
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traduzione: Carla
Nostalgia d’amore, di questo racconta ‘Polline’.
Di quando l’amore si fa tristezza e si colora, come nel libro, di tinte malinconiche. Tutti, grandi o bambini, sanno ciò di cui parla Calì nel libro. Le forme dell’amore sono tante. E forse ognuno avrà il suo amore a seconda dell’età e delle esperienze. Per tutti, quando si ha la sensazione di essere rimasti senza quell’amore, occorrono abbracci caldi e profumati a consolare l’anima. E, forse, anche libri così.
‘Polline’ comincia con la sorpresa di un amore. Un fiore bianco che sboccia inaspettato in un giardino. Tra tutti, diventa il preferito, oggetto di attenzioni e cure. Il pensiero costante che riempie i giorni e ne profuma le ore. E tu che leggi senti la delicatezza e la gioia di un sentimento che cresce nei riti quotidiani. Mentre, intorno, tutto il giardino si colora di petali bianchi.
Accade poi che qualcosa cambia. Il fiore non c’è più.
L’assenza la cogli subito. È disegnata da Monica Barengo, attraverso un contorno tratteggiato che limita una forma vuota. E poi rappresentato nelle pagine successive, come sfondo degli oggetti della casa. Assidua, muta presenza. Riconosci quel fiore nella sveglia, sulla tovaglia, sulle pareti, dentro la tazza. Cominci a sentire il peso della mancanza in tutte le pagine successive. Quando le parole diventano rimpianti, dubbi su possibili, colpevoli errori commessi inavvertitamente. All’irrequietezza degli interrogativi fanno eco i repentini cambi di prospettiva con cui l’illustratrice ci porta nella storia.
‘Dunque ho amato e curato questo fiore inutilmente?’
Sono queste le parole che Davide Calì usa per racchiudere la tristezza e la fragilità di chi si trova a dover accettare la mancanza di un amore che non c’è più.
La risposta alla domanda potrà anche essere suggerita dalla cornacchia. Ma alla fine non la senti. La respiri. Ora l’aria odora di polline. (by Stefania Liverini.)
Polline. Una storia d’amore, di Davide Calì e Monica Barengo, Kite edizioni, 2013