collettivo culturale tuttomondo Dante Alighieri
Dante Alighieri, Inferno, Canto_V Paolo e Francesca
Amor, ch’a nullo amato amar perdona
mi prese del costui piacer sì forte,
che, come vedi, ancor non m’abbandona…
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Amor, que a todo amado a amar le obliga,
prendió por éste en mí pasión tan fuerte
que, como ves, aún no me abandona…
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immagine dal web
Traducción al español de Luis Martínez Merlo
Dante ebbe un profondo amore nei confronti dell’antichità classica e della sua cultura: ne sono prova la devozione per Virgilio, l’altissimo rispetto per Cesare e per le numerose fonti greche e latine da lui usate per la costruzione del mondo immaginario della Commedia.
Nella Commedia, il poeta glorifica l’élite morale e intellettuale del mondo antico nel Limbo, luogo piacevole e ameno alle porte dell’Inferno dove i giusti morti senza battesimo vivono, senza però non provare dolore per la mancata beatitudine.
Al contrario di quanto faranno Petrarca e Boccaccio, Dante si dimostrò un uomo ancora legato appieno alla visione medievale che l’uomo aveva della civiltà greca e latina, poiché inquadrava quest’ultima all’interno della storia della salvezza propugnata dal cristianesimo, certezza basata sulla dottrina medievale dell’esegesi detta dei quattro sensi con cui si cercava di individuare il messaggio cristiano negli autori antichi (fonte Wikipedia)