collettivo culturale tuttomondo Carlo Crosato (Italia)
Non ti ho scordata
Se ho smesso di sognarti
è perché ho smesso di dormire
No te he olvidado.
Dejé de soñar contigo
porque dejé de dormir
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Carlo Crosato, frammento da Una quasi umanità, Eretica, 2019 – illustrazioni di Chiara Oliva
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Traduzione: Carla
Carlo Crosato (Treviso, 1988) è un giornalista e scrittore italiano.
Laureato in Filosofia e scienze dell’uomo e specializzato in Scienze filosofiche all’Università Ca’ Foscari di Venezia, conduce attualmente studi intorno alla filosofia morale e politica. Collabora con la sezione filosofica di «Micromega», «Il rasoio di Occam», per la quale pubblica interviste e recensioni.
Autore di: L’uguale dignità degli uomini (2013); e allora? (2014); Dialogare con il Solipsista (2015); Dal laicismo alla laicità (2016); Il non detto (2018); Una quasi umanità (2019)
No te he olvidado … Non ti ho scordata … di Carlo Crosato (Italia) frammento da Una quasi umanità, Eretica, 2019 – illustrazioni di Chiara Oliva traduzione spagnola del cctm
“Prima scriviamo per Chiara e i suoi lavori che fanno da de-coro gemello delle parole di Carlo:
figure unite che tentano lo strappo, invano, tra dolore e sorpresa. Tra battaglie e sbranamenti. Mentre la terra sporca, assorbe e ammanta il rosa, la rosa sbiadita, in fastasmi ironici o mostri di profilo e dialoghi di pioggia nera che si tengono per mano. La protezione di una madre per il suo bambino, non tanto sicuro, e poi Pan (il tutto, l’ex tutto) con un foro nel cervello per la complicazione del volo, per pensieri inquieti di protesta, in vasi di vetro contenenti niente o cuori che scappano nel paesaggio boschivo. La copertina in lacerazione per un fiore elettrico, fulmine senza spina di presa. Laggiù, città finite, gli ultimi volti in altri volti, nascosti, la materia della speranza nell’addio estetico con le mani in tasca.
Ed ora a te Carlo, alla tua poesia che al 90 % va a caccia grossa di filosofia, qua e là, troviamo trofei del pensiero di Giordano Bruno: vedi le mani, Husserl, intenzionalmente verso la cosa, Heidegger, perso nel gettato dell’essere. Dimentichiamo il tempo. Poi le tracce impossibili da seguire di Lévinas, stanno nella sabbia del linguaggio battutto dalle onde che confondono (vedi Derrida).
Leggo in te anche una partita a ping pong tra Pessoa e Cioran, per ben-formazione professionale, Hölderlin che con genialità logica affratelli a Walzer, tra gli dei fuggiti. Di Hegel non mi interesso, ma mi commuove solo la sua estetica. A pagina 16 di Una quasi umanità, vi è tutta la tua poesia pura. Inizia cosi: Vicino a casa mia, a circa quattrocento metri da dove vivo c’è un posto fra le case dove c’è un ponticello, sarà lungo cinque metri (….. ).
Un capolavoro.” (by Giovanni Prosperi)