cctm collettivo culturale tuttomondo Beppe Salvia (Italia)
A scrivere ho imparato dagli amici di Beppe Salvia (Italia)
A scrivere ho imparato dagli amici,
ma senza di loro. Tu m’hai insegnato
a amare, ma senza di te. La vita
con il suo dolore m’insegna a vivere,
ma quasi senza vita, e a lavorare,
ma sempre senza lavoro. Allora,
allora io ho imparato a piangere,
ma senza lacrime, a sognare, ma
non vedo in sogno che figure inumane.
Non ha più limite la mia pazienza.
Non ho pazienza più per niente, niente
più rimane della nostra fortuna.
Anche a odiare ho dovuto imparare
e dagli amici e da te e dalla vita intera.
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Foto: Beppe Salvia
Beppe Salvia (Potenza, 10 ottobre 1954 – Roma, 6 aprile 1985) è stato un poeta italiano.
Ha pubblicato le prime poesie sulla rivista Nuovi Argomenti alla fine degli anni 1970, e ha partecipato al clima di rinnovamento della poesia di quel decennio pubblicando sulle riviste Prato pagano, questa diretta da Gabriella Sica con cui collaborava fin dall’inizio degli anni 1980 e sulla quale compariranno molti testi anche dopo la sua morte, e Braci, da lui fondata alla fine dello stesso decennio con Marco Lodoli, Claudio Damiani, Arnaldo Colasanti e altri.
Il primo libro, Estate di Elisa Sansovino, esce postumo nel 1985, come Quaderno di Prato pagano.
Ha fatto parte della nuova scuola romana di poesia, sulla quale ha scritto Flavia Giacomozzi nel libro Campo di battaglia. Poeti a Roma negli anni ’80 (antologia di Prato pagano e Braci), con prefazione di Sica (2005). Giacomozzi per la stesura del libro si è avvalsa dell’archivio di Sica e delle sue informazioni a voce. L’opera di Salvia è stata ricordata anche nel testo L’io che brucia, omaggio alla scuola romana di poesia di G. Furgiuele e L. Inchiappa (2007).
Muore suicidandosi, a Roma, il 6 aprile 1985. (fonte Wikipedia)
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