centro cultural tina modotti Beppe Salvia (Italia)
A scrivere ho imparato dagli amici di Beppe Salvia (Italia)
A scrivere ho imparato dagli amici,
ma senza di loro. Tu m’hai insegnato
a amare, ma senza di te. La vita
con il suo dolore m’insegna a vivere,
ma quasi senza vita, e a lavorare,
ma sempre senza lavoro. Allora,
allora io ho imparato a piangere,
ma senza lacrime, a sognare, ma
non vedo in sogno che figure inumane.
Non ha più limite la mia pazienza.
Non ho pazienza più per niente, niente
più rimane della nostra fortuna.
Anche a odiare ho dovuto imparare
e dagli amici e da te e dalla vita intera.
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A escribir aprendí por los amigos de Beppe Salvia (Italia)
A escribir aprendí de los amigos,
pero sin ellos. Tú me ensañaste
a amar, pero sin ti. La vida
con su dolor me enseña a vivir,
pero casi sin vida, y a trabajar,
pero siempre sin trabajo. Entonces,
entonces he aprendido a llorar,
pero sin lágrimas, a soñar, pero
no veo en sueño sino figuras inhumanas.
Ya no tiene límite mi paciencia.
Ya no tengo paciencia para nada, nada
más queda de nuestra fortuna.
También a odiar tuve que aprender
y de los amigos y de ti y de la vida entera.
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Traduzione: Centro Cultural Tina Modotti
Foto: Beppe Salvia
Beppe Salvia è nato a Potenza nel 1954, viveva a Roma, dove si è tolto la vita nel 1985.
Ha pubblicato le prime poesie su “Nuovi Argomenti” alla fine degli anni ’70 e sulle riviste “Prato pagano” e “Braci”. A parte Appunti (Tipografia T. Pantò edizioni, 1978) e Lettere musive (Quaderni di Prato pagano, Il Melograno-Abete Edizioni, 1980).
Gran parte delle sue poesie sono uscite postume: Estate di Elisa Sansovino (Quaderni di Prato pagano, Il Melograno-Abete Edizioni, 1985), Cuore (Cieli celesti, Rotundo, 1988), Elemosine Eleusine (Edizioni della Cometa, 1989), I begli occhi del ladro (a cura di Pasquale Di Palmo, Il Ponte del Sale, 2004), Un solitario amore (a cura di Emanuele Trevi e Flavia Giacomozzi, Fandango, 2006).