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Antonia Storace (Italia)

08/05/2022 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Antonia Storace

Statemi a sentire: non rimpicciolitevi.

Non fatevi matrioske. Piccole, sempre più piccole, ogni volta più chiuse, stipate in fondo, tenute per ultime. Non lasciate che vi mettano in attesa sopra un davanzale, dietro il vetro smerigliato di una boccia acquatica. Siete donne, non siete pesci rossi. Credetemi, so quello che dico. Io sono stata davanzale, matrioska e pesce rosso. Piccola. Sempre più piccola. Ogni volta più chiusa. Stipata in fondo. Tenuta per ultima. Lo sono stata, sì, posso garantirvi che fa schifo, ed è uno schifo senza eccezioni, che non genera ravvedimenti e non produce ricompense, non innesca alcun effetto, se non quello di abituare gli altri a pensarvi ridimensionabili sul serio.

Vi diranno che non è così. Voi ringhiate.
Vi diranno che non volevano. Voi ringhiate.
Vi diranno che non potevano. Voi ringhiate.
Vi diranno che avete capito male. Voi ringhiate.
Mentono. Avete capito benissimo.
Vi diranno che vi augurano il meglio. Voi ringhiate.
Chi vuole il meglio per te, si impegna ad essere il meglio per te.
Vi diranno che non saprete restare indifferenti. Voi gioite. Il silenzio dell’indifferenza serve a loro, non a voi. Voi ringhiate.

I giusti hanno una vita sola. Tutti gli altri ne hanno due.

Non abbiate timore. Azzannate, se c’è da azzannare. Sottraetevi, sgusciate, quando provano a manipolarvi. Sbeffeggiateli tutte le volte in cui tenteranno di alterare a loro vantaggio la versione dei fatti. Restituite al mittente, rispedite indietro, accettate di pagare solo in contrassegno.
E poi baciate, tornate a baciare. E baciate labbra gentili, per favore. Fatevi accarezzare da mani coerenti. Chi disse che il contrario dell’amore non è l’odio, ma la paura, disse il vero. Ricordatevi che avete un corpo: usatelo. Lasciate che balli, che sudi, che tremi, che goda e faccia godere. Una notte, due notti, molte notti. E poi di nuovo al mattino, da capo. Urlate. Sentite il piacere. Permettete che penetri, che vi stordisca, che suoni con voi congenite armonie. Come un pianoforte contro una parete rossa; come la corda di una chitarra classica adagiata su un divano color crema. La pelle è l’organo più sincero che avete.

Restate dritte con la schiena. Se vi sentite tristi, alzatevi in piedi e scuotetevi, scuotete le gambe, agitate in aria le braccia. Muovetevi. Scrollate. Lasciate che i pesi che portate sul cuore cadano a terra e lì rimangano. Ridete, ridete apertamente, ridete sguaiatamente, se necessario. Mostrate i denti, non copritevi la bocca con le dita come ho fatto io per troppo tempo. Siate rumorose, siate fastidiose. Se volete essere libere, liberatevi e state allerta: la libertà nutre i miracoli, e i miracoli hanno occhi bellissimi. Occhi pieni di mare.

Fidatevi.  A me è successo.

Escúchame: no te encojas.

No seas matrioska. Pequeños, más pequeños y más pequeños, cada vez más cerrados, apiñados en el fondo, mantenidos al final. No los deje esperar en el alféizar de una ventana detrás del vidrio esmerilado de un cuenco acuático. Sois mujeres, no sois peces de colores. Créame, sé lo que estoy diciendo. He sido alféizar, matrioska y peces de colores. Pequeño. Más pequeño y más pequeño. Cada vez más cerrado. Abarrotado en la parte inferior. Guardado en último lugar. Lo estaba, sí, les puedo asegurar que apesta, y es una porquería sin excepción, que no genera arrepentimiento y no produce recompensas, no desencadena ningún efecto, aparte de acostumbrar a los demás a pensar que usted es seriamente redimensionable.

Le dirán que este no es el caso. Gruñes.
Le dirán que no querían. Gruñes.
Le dirán que no podrían. Gruñes.
Le dirán que has entendido mal. Gruñes.
Ellos mienten. Lo entendiste perfectamente bien.
Le dirán que te desean lo mejor. Gruñes.
Quien quiera lo mejor para ti está comprometido a ser lo mejor para ti.
Le dirán que no podrás quedarte indiferente. Le regocijas. El silencio de la indiferencia es para ellos, no para ti. Gruñes.

Los justos tienen una sola vida. Todos los demás tienen dos.

No tengas miedo. Muerde, si hay algo que morder. Retrocede, escapa cuando intentan manipularte. Burlarse de ellos cada vez que intenten alterar la historia para su beneficio. Devuélvalo al remitente, devuélvalo y acepte pagar contra reembolso únicamente.
Y luego besa, vuelve a besar. Y besa labios amables, por favor. Déjate acariciar por manos consistentes. Quien dijo que lo opuesto al amor no es odio, sino miedo, dijo la verdad. Recuerda que tienes cuerpo: úsalo. Déjalo bailar, sudar, temblar, disfrutar y hacer disfrutar a la gente. Una noche, dos noches, muchas noches. Y luego de nuevo por la mañana, de nuevo. Gritar. Siente el placer. Deja que te penetre, que te aturda, que toque armonías congénitas contigo. Como un piano contra una pared roja; como la cuerda de una guitarra clásica sobre un sofá color crema. La piel es el órgano más sincero que tienes.

Manténgase derecho con su espalda. Si se siente triste, levántese y sacudase, sacuda las piernas, agite los brazos en el aire. Muévanse. Desplazarse. Deja que las cargas que llevas en tu corazón caigan al suelo y permanezcan allí. Reír, reír abiertamente, reír groseramente si es necesario. Muestre los dientes, no se cubra la boca con los dedos como lo he hecho durante demasiado tiempo. Sea ruidoso, sea molesto. Si quieres ser libre, libérate y mantente alerta: la libertad alimenta los milagros, y los milagros tienen hermosos ojos. Ojos llenos de mar.

Créeme.  Me pasó a mi.
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Antonia Storace

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traduzione: Carla

illustrazione: Mateu Aguilella

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Antonia Storace

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Statemi a sentire: non rimpicciolitevi … Escúchame: no te encojas … di Antonia Storace

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