cctm collettivo culturale tuttomondo Anna Segre (Italia)
Siamo Icaro Anachnu Icaros di Anna Segre (Italia)
Sai cosa avrei voluto?
Che fosse come un’irruzione:
‘io sono l’amore.’
Punto.
E che le nostre vite
trasfigurassero
letteralmente
a questa rivelazione.
Adesso aiutami a scrivere
l’avversativa,
adesso non lasciarmi sola
con le mani nel fango dei giorni
a coprirmi dagli sguardi sporchi
di chi non c’entra
e ha ingarbugliato tutto.
Adesso non andartene
da questa trincea
che doveva essere volo,
da questa guerra
che ha trasformato i minuti
in sacchetti di sabbia.
Doveva essere volo
e forse in parte ce l’ha fatta
perché cadiamo in picchiata,
mio passero
mia ala sinistra
mia creatura piumata sontuosa adorata,
troppo vicine al sole.
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da La distruzione dell’amore, Interno Poesia, 2022
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foto: marknmarkn – fair use
Anna Segre è medico, psicoterapeuta, anche ebrea, in più lesbica, perfino mancina.
La produzione letteraria di Segre ha un solo fulcro di interesse: la psiche umana, l’anima. Che si tratti di epitaffi, o dei danni psichici collegati alla Shoà, dell’utilità terapeutica di un libro o della mappa etica o della vita erotica e sentimentale, rimane sempre a fuoco la teoria della mente, il monologo interno, le ipotesi diagnostiche, le interpretazioni possibili. Le parole danno senso, continuità narrativa, chiedono giustizia, sperano nel dialogo, e per questo cercano una precisone, una sintesi. Le parole si protendono sul bianco della riga come acrobati che vorrebbero padroneggiare il vuoto. Tra i libri pubblicati: Monologhi di poi (Manni), Lezioni di sesso per donne sentimentali (Coniglio), Judenrampe (Elliot), Il fumetto fa bene (Comicout), 100 punti di ebraicità (Elliot), 100 punti di lesbicità (Elliot).
“La distruzione dell’amore” di Anna Segre (Interno Poesia)
La distruzione dell’amore – Anna Segre – copertinaAmore è una parola irta, pericolosa. Non si cerchi di smussare, diluire, omologare questo elemento divino. Le due contendenti si incontrano e si scontrano nell’accecante proiezione di luce del desiderio e duelleranno fino all’ultimo respiro della relazione alla ricerca di una pace impossibile. Come indica nella prefazione Margherita Giacobino: «i versi di Anna Segre ci dicono qualcosa che dovremmo sapere bene: che due donne non si amano mai da uguali, ma sempre da diverse. Diverse una dall’altra e da ogni altra. E a volte la diversità è opposizione, e le parole non servono per comunicare o dialogare ma solo per ferirsi, a volte insomma l’amore somiglia a una guerra balcanica che cova sordamente, esplode, infuria per anni senza soluzione di continuità, salvo splendide tregue di passione». Ma «non ci sfugga la promessa», chiosa Beatrice Zerbini nella postfazione del libro, «la rivelazione ultima» insediata nei versi: «il male tira i fili, / mentre il bene / si ostina a tessere».
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