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“Ero stufo di soffrire pubblicamente e sono sceso dalla croce.
La morte tragica di Stefano Tamburini, col quale fondai Frigidaire, mi ha fatto pensare: ero al punto che non distinguevo più se la morte apparteneva al fumetto o alla vita.
Cosi ho deciso di evitare ogni identificazione.”
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Andrea Pazienza, frammento da una intervista di Cesare Medail
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immagine: Corriere della Sera, 19 giugno 1988
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Andrea Pazienza nasce a San Benedetto Del Tronto, in provincia di Ascoli Piceno, il 23 maggio del 1956
La frequentazione degli ambienti universitari, specie degli studenti fuorisede che si raccolgono a Bologna da mezzo Paese, sarà però il brodo primordiale da dove prenderà la maggior parte dell’ispirazione artistica. Quel mondo caotico e scalcinato fatto di politica ed esplorazioni sessuali, discussioni interminabili e pasti saltati diventa la scenografia all’interno della quale Andrea muove i suoi personaggi.
L’Italia si accorge di lui nel 1977, quando la rivista Alter Alter pubblica “Le straordinarie avventure di Pentothal”. E’ un successo inatteso e clamoroso, Pazienza diventa il punto di riferimento del Movimento studentesco bolognese che si riconosce in quelle tavole e stringe amicizia con i principali artisti della scena fumettistica di quegli anni. Sempre nel 1977 entra a far parte della rivista Cannibale – fondata da Stefano Tamburini e Massimo Mattioli – dove si presenta con Filippo Scozzari e chiama Tanino Liberatore. L’attività di fumettista diventa sempre più il centro della sua vita. Tutto ruota intorno all’urgenza di raccontare che travolge un gruppo che passa da Cannibale a Frigidaire passando per Il Male.
Sono gli anni della sperimentazione e della satira. Andrea diventa sempre più famoso e ricercato. A marzo del 1981 Frigidaire pubblica “Giallo scolastico”, dove fa la sua prima apparizione Zanardi, e la sua popolarità esplode, creando anche qualche piccola gelosia con gli altri artisti del gruppo. Andrea viene coinvolto in collaborazioni di ogni genere e saggia le sue capacità espressive con altri strumenti come la pubblicità, i poster, i calendari, i dischi… Tutti vogliono un disegno di Andrea Pazienza.
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