centro cultural tina modotti Agostino d’ Ippona
L’astinenza perfetta è più facile della perfetta moderazione.
Multi quidem facilius se abstinent ut non utantur, quam temperent ut bene utantur.
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Agostino d’Ippona, da La dignità del matrimonio, De bono coniugali , 401 circa
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opera: Enrico Sciaulino, Astinenza#1
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Agostino d’ Ippona (Tagaste, 354 – Ippona, 430) è stato un filosofo, vescovo e teologo berbero con cittadinanza romana.
Conosciuto semplicemente come sant’Agostino, è Padre, dottore e santo della Chiesa cattolica, detto anche Doctor Gratiae (“Dottore della Grazia”). È stato definito «il massimo pensatore cristiano del primo millennio e certamente anche uno dei più grandi geni dell’umanità in assoluto». Se le Confessioni sono la sua opera più celebre, si segnala per importanza, nella vastissima produzione agostiniana, La città di Dio.
Agostino fu un autore molto prolifico, notevole per la varietà dei soggetti che produsse, come scritti autobiografici, filosofici, apologetici, dogmatici, polemici, morali, esegetici, raccolte di lettere, di sermoni e di opere in poesia (scritte in metrica non classica, bensì accentuativa, per facilitare la memorizzazione da parte delle persone incolte). Bardenhewer ne lodava la straordinaria varietà di espressione ed il dono di descrivere gli avvenimenti interiori, di dipingere i vari stati dell’anima e gli avvenimenti del mondo spirituale. In generale, il suo stile è nobile e casto; ma, diceva lo stesso autore, “nei suoi sermoni e negli altri scritti destinati al popolo, intenzionalmente, il tono scendeva ad un livello popolare” … continua a leggere su Wikipedia
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