cctm collettivo culturale tuttomondo i kakemono di Giuseppe Primoli
I kakemono di Giuseppe Primoli raccontano una storia singolare, in cui l’eleganza dell’arte giapponese si intreccia con la vivacità della vita culturale europea di fine Ottocento.
Questi rotoli verticali di carta o seta, i kakemono – “cose appese”, secondo la traduzione letterale – erano decorati soprattutto con immagini di fiori e uccelli, tipiche del genere pittorico Kachō-ga. Primoli, però, seppe farne qualcosa di diverso: li trasformò in pagine ideali su cui raccogliere firme, dediche, poesie e persino brani musicali degli amici che animavano il suo salotto a Palazzo Primoli e altrove.
Sfogliando idealmente questi rotoli, ci si imbatte nei nomi di alcuni tra i più grandi protagonisti della cultura europea: Guy de Maupassant, Émile Zola, Paul Valéry, Giosuè Carducci, Eleonora Duse… e con loro molti altri scrittori, poeti, musicisti e membri di famiglie reali. Ognuna di queste tracce personali trasforma i kakemono in un “libro degli amici” unico nel suo genere, che conserva la memoria di incontri, conversazioni e legami intellettuali.
La raccolta, composta da quasi cinquanta pezzi, fu probabilmente acquistata a Parigi dopo il 1878, negli anni in cui il japonisme conquistava l’Europa con il suo fascino esotico. Ma nelle mani di Primoli quei rotoli non restarono semplici oggetti decorativi: divennero testimoni di un dialogo tra culture e specchio della sua vocazione mondana e letteraria.
Oggi i kakemono di Primoli continuano a parlare al pubblico attraverso mostre e esposizioni, che ne esaltano la bellezza artistica e il valore storico. Non sono soltanto testimonianze del gusto per il Giappone che attraversò l’Europa fin de siècle: sono anche frammenti vivi della vita culturale italiana e francese, e raccontano, in filigrana, il ruolo speciale che Primoli seppe ritagliarsi come collezionista, anfitrione e mediatore di mondi.
foto: uno dei kakemono della collezione di Giuseppe Primoli, kakemono from the Collection of Giuseppe Primoli
Giuseppe Primoli’s kakemono tell a singular story, where the elegance of Japanese art intertwines with the vibrant cultural life of late 19th-century Europe.
These vertical paper or silk scrolls – the kakemono, literally “things to hang” – were mostly decorated with images of flowers and birds, typical of the Kachō-ga genre. Yet Primoli gave them an entirely new purpose: he turned them into ideal pages on which to collect signatures, dedications, poems, and even musical scores from the friends who animated his salon at Palazzo Primoli and beyond.
Leafing through these scrolls in the imagination, one encounters the names of some of the greatest figures of European culture: Guy de Maupassant, Émile Zola, Paul Valéry, Giosuè Carducci, Eleonora Duse… alongside many other writers, poets, musicians, and members of royal families. Each trace of handwriting transforms the kakemono into a unique “book of friends,” preserving the memory of encounters, conversations, and intellectual ties.
The collection, comprising nearly fifty pieces, was likely acquired in Paris after 1878, during the years when japonisme swept across Europe with its exotic allure. But in Primoli’s hands, these scrolls were never mere decorative objects: they became witnesses to a dialogue between cultures and a mirror of his worldly and literary vocation.
Today, Primoli’s kakemono continue to speak to audiences through exhibitions that highlight both their artistic beauty and their historical significance. They are not only traces of the European fascination with Japan at the fin de siècle; they are also vivid fragments of Italian and French cultural life, telling, between the lines, the story of the special role Primoli carved out for himself as collector, host, and mediator between worlds.
Giuseppe Primoli (Roma, 1851 – 1927) è stato un conte italiano, collezionista d’arte, bibliofilo e pioniere della fotografia a Roma.
Nato da Pietro Primoli e Carlotta Bonaparte, discendente dei Bonaparte, visse tra Roma e Parigi. A Parigi frequentò i circoli culturali della corte di Napoleone III e divenne amico di scrittori e artisti come Maupassant e Dumas. Tornato a Roma nel 1870, fu protagonista della vita culturale italiana, raccogliendo una grande collezione di opere d’arte, libri e fotografie. La sua produzione fotografica comprende oltre 10.000 immagini, molte delle quali sono conservate nel Museo Napoleonico e nella Fondazione Primoli. Fu un influente protagonista della cultura tra Italia e Francia nella Belle Époque
Giuseppe Primoli (Rome,1851 – 1927) was an Italian count, art collector, bibliophile, and pioneer of photography in Rome.
Born to Pietro Primoli and Carlotta Bonaparte, a descendant of the Bonaparte family, he lived between Rome and Paris. In Paris, he moved in the cultural circles of Napoleon III’s court and became friends with writers and artists such as Maupassant and Dumas. After returning to Rome in 1870, he became a central figure in Italian cultural life, assembling a vast collection of artworks, books, and photographs. His photographic output includes more than 10,000 images, many of which are preserved today at the Museo Napoleonico and the Fondazione Primoli. He was an influential figure in the cultural exchange between Italy and France during the Belle Époque.
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