collettivo culturale tuttomondo Fabrizio Caramagna Amori Impossibili
Quanti amori impossibili:
la ballerina del carillon innamorata della musica rock,
il fiocco di neve del corallo marino,
la mano sinistra innamorata del guanto destro,
il girasole della luna.
Fabrizio Caramagna
opera: Giulio Paolini, L’altra figura, 1984
Fabrizio Caramagna (Torino, 1969) si definisce “un ricercatore di meraviglie”.
I suoi aforismi sono apparsi su riviste e antologie internazionali e sono stati tradotti in undici lingue.
Ha esordito nel 2009 con la raccolta Contagocce (Genesi editrice), a cui è seguita nel 2012 Linee di seta (LietoColle) e nel 2019 Il numero più grande è due (Mondadori).
Affiancando alla scrittura l’attività di studioso, nel 2009 ha fondato il sito Aforisticamente, punto di riferimento a livello internazionale sull’aforisma contemporaneo.
Collabora inoltre con l’Associazione italiana per l’Aforisma per promuovere la “bibliodiversità”.
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Nato il 5 novembre 1940 a Genova, Giulio Paolini risiede a Torino.
Dalla sua prima partecipazione a una mostra collettiva nel 1961 e dalla sua prima personale nel 1964 ha esposto in gallerie e musei di tutto il mondo. Le principali retrospettive si sono tenute allo Stedelijk Museum, Amsterdam (1980), al Nouveau Musée, Villeurbanne (1984), alla Staatsgalerie Stuttgart, Stoccarda (1986), alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Roma (1988), alla Neue Galerie am Landesmuseum Joanneum, Graz (1998) e alla Fondazione Prada, Milano (2003). Tra le antologiche più recenti si ricordano quelle alla Whitechapel Gallery, Londra (2014), alla Fondazione Carriero, Milano (2018) e al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Rivoli-Torino (2020).
Ha partecipato a svariate rassegne di Arte povera ed è stato invitato più volte alla Documenta di Kassel (1972, 1977, 1982, 1992) e alla Biennale di Venezia (1970, 1976, 1978, 1980, 1984, 1986, 1993, 1995, 1997, 2013).
Nel 2022 è stato insignito del Premio Imperiale per la Pittura, il più importante riconoscimento in campo artistico.
Il suo lavoro è presente in rinomate collezioni pubbliche e private sia nazionali sia internazionali.
Fin dall’inizio Paolini ha accompagnato la sua ricerca artistica con riflessioni raccolte in libri curati in prima persona: da Idem, con un’introduzione di Italo Calvino (Einaudi, Torino 1975), a Quattro passi. Nel museo senza muse (Einaudi, Torino 2006) e L’autore che credeva di esistere (Johan & Levi, Milano 2012).
Ha realizzato anche scene e costumi per spettacoli teatrali, tra cui si distinguono i progetti ideati con Carlo Quartucci negli anni Ottanta e le scenografie per due opere di Richard Wagner per la regia di Federico Tiezzi (2005, 2007).
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