cctm collettivo culturale tuttomondo 26 iliade Patroclo e Achille
26 Iliade -A. Baricco Seconda Serata Patroclo Parte 02
ILIADE
Un progetto di Alessandro Baricco
Canti 9-24
con Alessandro Baricco e, in alternanza nei tre reading: Stefano Benni, Michele Mauro, Mariella Fabbris, Pierfrancesco Favino, Carolina Felline, Simone Gandolfo, Elio Germano, Edoardo Nesi, Paolo Rossi, Fabrizia Sacchi, Sandro Veronesi…
Ideazione, testi e regia di
Alessandro Baricco
Progetto musicale di Giovanni Sollima
Disegni di Gianluigi Toccafondo
Luci di Guido Levi
Regia video di Paolo Gazzarra
Suono di Alessandro Borgioni
Direzione tecnica di Luigi Gremma
Coordinatore del progetto Fabrizio Grifasi
Assistente di produzione Francesca Manica
L’idea è quella di leggere in pubblico l’Iliade.
Un reading lungo una dozzina di ore, diviso in tre serate. Una scena essenziale, costumi appena accennati, un grande schermo e il primo piano del lettore…(tratto dal programma della XXVII edizione di Torino Settembre Musica 2004) www.comune.torino.it/settembremusica
Patroclo, il più caro amico di Achille, preoccupato per la sorte dei compagni, ottiene da Achille il permesso di partecipare alla battaglia indossando le sue armi.
Con esse, il giovane semina il terrore tra i nemici, che lo credono Achille. Ma il dio Apollo gli muove contro nella mischia selvaggia. È del tutto invisibile perché avvolto da una fitta nebbia; si pone alle sue spalle e lo colpisce alla schiena, assestandogli un colpo che lo stordisce. Poi gli fa cadere a terra l’elmo, gli infrange l’asta tra le mani, lo priva dello scudo e gli slaccia la corazza. Patroclo, disarmato, è ora facile preda dei nemici.
Euforbo ne approfitta, colpendogli la schiena con la lancia. Il suo non è un colpo mortale: ha paura della vendetta dei compagni di Patroclo e di Achille.
Ettore, invece, non ha paura della vendetta; così raggiunge Patroclo e lo colpisce a morte. Dopo averlo colpito, schernisce Patroclo, che si è illuso di poter conquistare Troia e lo minaccia di lasciarlo insepolto, esposto agli uccelli predatori. Sfida apertamente Achille e gli rinfaccia il disonore più grave: non è stato in grado di difendere il suo compagno.
Patroclo gli fa notare che è riuscito a ucciderlo solo perché ha ricevuto gli aiuti degli dèi e di Euforbo. Infine, nel momento della morte, Patroclo profetizza la morte di Ettore. Quest’ultimo però sa di dover morire e non esclude che Achille possa precederlo nella morte, colpito dalla sua lancia.
Straziato per la morte di Patroclo, Achille decide di riprendere a combattere. Dopo aver indossato le nuove armi che il dio Efesto (incaricato da Teti) gli ha forgiato, scende in battaglia e fa strage tra i Troiani.
Priamo, il re di Troia, fa allora aprire le porte Scee della città, affinché i suoi, in fuga, possano rifugiarvisi.
Ettore, nonostante il padre lo supplichi di mettersi in salvo, decide di rimanere fuori dalla città ad affrontare il nemico. Qui è raggiunto da Achille, che in duello lo uccide.
Non contento e accecato dall’odio verso l’assassino del suo amico, Achille infierisce sul corpo dell’eroe troiano, trascinandolo nella polvere dopo averlo legato al proprio cocchio.
Poi si ritira nel suo accampamento per i funerali di Patroclo.
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