collettivo culturale tuttomondo vasco pratolini
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Sarei diventata una cinica, di quelle che non credono più in nulla e finiscono aride come un pozzo asciutto, se non avessi incontrato te.
Vasco Pratolini
frammento da Cronache di poveri amanti, Vallecchi, 1946
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immagine: melakiwilimone
Cronache di poveri amanti è il romanzo che ha imposto nel mondo il nome di Pratolini (Firenze, 1913 – Roma, 1991) come quello di uno dei narratori più vivi e più umanamente più ricchi del nostro tempo.
Fiorentino di nascita, d’educazione, di cultura, legato alla sua città con tutti gli affetti, Pratolini ha composto con le Cronache un quadro indimenticabili della Firenze dei primi anni del fascismo, rivissuta con la freschezza di sentimenti e di colori con cui apparve al suo cuore e alla sua fantasia di adolescente.
Centro e “scena multipla” del romanzo è una strada fiorentina tra Palazzo Vecchio e Santa Croce: Via del Corno, nella quale si assiepa e vive, con tutte le sue storie private e comuni, un fitto nucleo popolano; famiglie della cerchia antica, che in quelle mura hanno secolari radici, sbalestrate qua e là dal vento dei tempi mutati.
Uomini e donne le cui vite s’intrecciano, s’illuminano a vicenda aprendosi ora alla speranza e all’amore, ora ripiegandosi nel dolore e nella morte: il bene e il male dell’esistenza, colti con la commozione del “narratore di storie”.
Tradotto in venti Paesi dall’America all’URSS, Cronache di poveri amanti è stato uno dei maggiori successi mondiali del dopoguerra.
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Vasco Pratolini (Firenze, 19 ottobre 1913 – Roma, 12 gennaio 1991) è stato tipografo, venditore ambulante, barista, ed è stato un autodidatta.
Tra i suoi libri più noti, veri classici della letteratura italiana, Il quartiere (1943), Cronache di poveri amanti (1947), Un eroe del nostro tempo (1949), Le ragazze di San Frediano (1949), Metello (1955), Allegoria e derisione (1966). Negli stessi anni collabora alla sceneggiatura di alcuni celebri film come Paisà di Roberto Rossellini, Rocco e i suoi fratelli di Luchino Visconti, Le quattro giornate di Napoli di Nanni Loy.