collettivo culturale tuttomondo Roberto Goyeneche (Argentina)
Roberto Goyeneche, Martirio
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Solo…increíblemente solo
Vivo el drama de esperarte,
Hoy, mañana…
Siempre igual…
Dolor que muerde las carnes,
Herida que hace gritar,
Vergüenza de no olvidarte,
Si yo sé que no vendrás
Solo
Pavorosamente solo
Como están los que se mueren,
Los que sufren,
Los que quieren,
Así estoy por tu impiedad
Sin comprender,
Por qué razón te quiero…
Ni qué castigo de Dios
Me condenó al horror
De que seas vos, vos,
Solamente sólo vos…
Nadie en la vida más que vos
Lo que deseo…
Y entre la risa y las burlas
Yo arrastré mi amor
¡Llamándote!…
Fiebre
De pasiones maldecidas,
Que uno trae desde otras vidas
Y las sufre hasta morir…
Dolor de bestia perdida,
Que quiere huir del puñal,
Yo me revuelco sin manos
PA’ librarme de tu mal…
Solo
Despiadadamente solo.
Mientras grita mi conciencia
Tu traición
La de tu ausencia
Hoy, mañana…siempre igual…
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Roberto Goyeneche, Martirio, 1940
Letra y Música: Enrique Santos Discepolo
Photo by Preillumination SeTh on Unsplash
Roberto Goyeneche detto El Polaco (Saavedra, 29 gennaio 1926 – Buenos Aires, 27 agosto 1994) è stato un cantante argentino.
Roberto Goyeneche, detto anche «El Polaco», nacque nel quartiere di Saavedra a Buenos Aires. In quel periodo il cantante Angel Díaz lo soprannomina “polaco”, per la sua magrezza e i suoi capelli rossi e lunghi, caratteristiche che lo fanno assomigliare a molti giovani di origine polacca. Ebbe molto successo cantando tango, e gli viene ben presto riconosciuta una personalità interpretativa molto forte. La sua particolarità è quella di non seguire il tempo in maniera rigorosa, preferendo cantare in controtempo.
Il repertorio di Goyeneche fu molto vario: passò con facilità estrema dal tango più classico a quello più moderno, e questo si nota nei suoi album.
Dopo essere stato per anni cantante in orchestre, divenne solista, arrivando così ad avere la notorietà che non lo avrebbe più abbandonato fino alla morte … continua a leggere su Wikipedia
Nel tango il passo base è il passo di una camminata e sta nella fantasia dei ballerini inventare un dialogo con il proprio partner.
La posizione di ballo è un abbraccio frontale asimmetrico in cui l’uomo con la destra cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano, creando quindi una maggiore distanza tra la spalla sinistra dell’uomo e la destra della donna.
Poche regole semplici dettano i limiti dell’improvvisazione: l’uomo guida, la donna segue.
Fondamentalmente è l’uomo che chiede con un linguaggio puramente corporeo alla propria ballerina di spostarsi.