cctm collettivo culturale tuttomondo Raymond Queneau (Francia)
«Appena presi a leggere il romanzo pensai subito: È intraducibile!… ma il libro cercava di coinvolgermi… mi tirava per il lembo della giacca, mi chiedeva di non abbandonarlo alla sua sorte, e nello stesso tempo mi lanciava una sfida».
Italo Calvino
di Raymond Queneau (Le Havre, 1903 – Parigi, 1976)
Il venticinque settembre milleduecentosessantaquattro, sul far del giorno, il Duca d’Auge salì in cima al torrione del suo castello per considerare un momentino la sua situazione storica. La trovò poco chiara. Resti del passato alla rinfusa si trascinavano qua e là. Sulle rive del vicino rivo erano accampati un Unno o due; poco distante un Gallo, forse Edueno, immergeva audacemente i piedi nella fresca corrente. Si disegnavano all’orizzonte le sagome sfatte di qualche diritto Romano, gran Saraceno, vecchio Franco, ignoto Vandalo. I normanni bevevan calvadòs.
Il Duca d’Auge sospirò pur senza interrompere l’attento esame di quei fenomeni consunti.
Gli Unni cucinavano bistecche alla tartara, i Gaulois fumavano gitanes, i Romani disegnavano greche, i Franchi suonavano lire, i Saracineschi chiudevano persiane. I normanni bevevan calvadòs.
incipit di I fiori blu, Einaudi, 1967
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traduzione: Italo Calvino
Raymond Queneau (Le Havre, 1903 – Parigi, 1976) è stato uno scrittore, poeta e drammaturgo francese.
Si laurea in filosofia e aderisce al movimento surrealista, dal quale si distaccherà nel 1929.
Nel 1933 esce il suo primo romanzo, La gramigna, che ottiene un immediato successo di critica e di pubblico. Dal 1932 al 1939 segue, all’École Pratique des Hautes Études, i corsi di Kojève e di Koyré su Hegel e quelli di Puech sulla gnosi e sul manicheismo. Nel 1941 diventa segretario generale delle edizioni Gallimard. Dal 1947 al 1952 collabora a «Les Temps Modernes». Nel marzo del 1952 è eletto all’Académie Goncourt. Nel 1954 accetta di dirigere l’«Encyclopédie de la Pléiade». Nel settembre 1960 gli viene dedicato il seminario di Cerisy-la-Salle, e in quell’occasione fonda, insieme a François Le Lionnais, l’Oulipo.
Tra i suoi libri ricordiamo: Figli del limo (1938), Un rude inverno (1939), Pierrot amico mio (1942), Suburbio e fuga (1944), Esercizi di stile (1947 e 1969), Troppo buoni con le donne (1947 e 1971) Piccola cosmogonia portatile (1950), La domenica della vita (1952), Zazie nel metró (1959), I fiori blu (1965), Icaro involato (1968), tutti pubblicati in Italia da Einaudi.
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