collettivo culturale tuttomondo linguaggio dei fiori – Lillà
linguaggio dei fiori – Lillà
Significato: primo batticuore
Fiore dal profumo leggero e dalla forma elegante è legato alla sfera dei sentimenti amorosi, di cui coglie differenti sfumature in base al colore. È il fiore che simboleggia un nuovo amore, una nuova emozione che cresce e che non si può esprimere a parole.
È ideale per…
Conquistare un nuovo amore.
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immagine dal web
I lillà sono stati consacrati alle prime trepidazioni d’amore, perché niente è più ammaliante del loro aspetto al rifiorire della primavera.
Così, la freschezza del verde, la flessibilità dei rami, l’abbondanza dei fiori, la bellezza così fugace, così effimera, il colore così tenue e così variegato, tutto in loro richiama quelle emozioni celestiali che abbelliscono la bellezza e donano all’adolescenza una grazia divina.
La natura sembra essersi compiaciuta di aver fatto di ciascuno di questi grappoli un arbusto, sfavillante in ogni sua parte di pari bellezza e varietà. La digradazione del colore, dalla gemma porporina al fiore sbiadito, esercita l’attrattiva minore di questi suggestivi grappoli, mentre tutt’intorno la luce si espande e sprigiona le mille sfumature che fondendosi insieme in un’unica tonalità, creano quella fulgida armonia che scoraggia il pittore e abbaglia l’osservatore.
Quale incommensurabile impresa ha intrapreso la natura nel generare questo favoloso arbusto pensato quasi al solo scopo di compiacere i sensi! Che unione di profumi, di freschezza, di grazia, di delicatezza ! Che varietà di dettagli, che armonia d’insieme!
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Charlotte de Latour
da Il linguaggio dei fiori, Le Language des Fleurs, Parigi, 1819
Il cosiddetto linguaggio dei fiori, conosciuto anche come florigrafia, fu un modo di comunicazione piuttosto sviluppato nell’Ottocento, per cui i fiori e gli allestimenti floreali venivano utilizzati per esprimere sensazioni che non sempre potevano essere pronunciate.
Tale linguaggio fu introdotto da Mary Wortley Montagu, moglie dell’ambasciatore inglese a Costantinopoli, dopo il suo soggiorno nella capitale turca negli anni 1716-1718. Nelle sue lettere, pubblicate nel 1763, ella riferiva dell’usanza – chiamata selam – di attribuire significati simbolici a ogni sorta di oggetti, e in particolare ai fiori, ai frutti e alle piante.
In Europa seguirono diversi libri e dizionari dedicati all’argomento, come l’Abécédaire de flore, ou language des fleurs, pubblicato a Parigi nel 1811, Flowers: their Use and Beauty, in Language and Sentiment, edito a Londra nel 1818 o Le Language des Fleurs, pubblicato a Parigi nel 1819 sotto il nome di Charlotte de Latour (fonte Wikipedia)