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La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone

07/01/2025 By carlaita

cctm collettivo culturale tuttomondo La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone

La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone – Fiori d’arancio – Citrus Aurantium var. amara

I fiori d’arancio, immancabili nella palette delle materie prime, provengono dall’albero dell’arancio amaro, Citrus Aurantium, nella sua variante amara, un albero sempreverde originario dell’Estremo Oriente.

L’arancio amaro venne introdotto nel Nord Africa nel VII secolo e successivamente in Europa, dagli Arabi, nel X secolo. Il Citrus aurantium var. amara è un albero straordinariamente generoso del quale in profumeria si usa tutto: fiori, rametti, foglie e frutti. A seconda delle parti dell’albero utilizzate il relativo “prodotto profumato” ha nomi e profumi differenti, come approfondiremo anche parlando del neroli e del frutto dell’arancio amaro nella sezione dedicata agli alberi fruttati.

Dai rametti e dalle foglie si estrae l’essenza di petitgrain, e dalla spremitura della scorza dell’arancio si ottiene l’olio essenziale di arancio amaro, mentre dai fiori si ottengono: l’olio essenziale di neroli, la concreta di fiori d’arancio, l’assoluta di fiori d’arancio, e l’acqua di fiori d’arancio.

Dopo il raccolto, le foglie vengono separate dai fiori e i fiori vengono poi distillati per produrre l’olio essenziale. Tramite l’estrazione con solventi si produce la concreta di fiori d’arancio mentre il passaggio successivo, ovvero la preziosissima assoluta di fiori d’arancio, si ottiene dal lavaggio con alcol della concreta. Il suo profumo fiorito è ricco e intenso, e ricorda quello del gelsomino. Infine dalla idrodistillazione dei boccioli dei fiori d’arancio si ottiene l’acqua di fiori d’arancio.

Oggi la produzione avviene soprattutto in Tunisia, Marocco, Italia, Egitto e anche nel Sud della Francia. Può raggiungere i 12 m d’altezza, ha foglie lucenti color verde scuro e fiori bianchi profumati. Durante le due inebrianti fioriture nel corso dell’anno, la prima a maggio e la seconda a ottobre, ne vengono raccolti i fiori, rigorosamente a mano.
Una persona ne raccoglie una media di 10 chili al giorno (circa 20.000 fiori). Ogni fiore ha piccoli puntini visibili a occhio nudo che sono vere e proprie riserve di olio essenziale. Dopo il raccolto, le foglie vengono separate dai fiori e i fiori vengono poi distillati per produrre l’olio essenziale o sono estratti con solvente per ottenere la concreta. Quest’ultima verrà poi trasformata in assoluta.

da La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone con le illustrazioni di Michele Rocchetti, Gribaudo, 2022

La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone - Fiori d'arancio - Citrus Aurantium var. amara I fiori d'arancio, immancabili nella palette delle materie prime, provengono dall'albero dell'arancio amaro, Citrus Aurantium, nella sua variante amara, un albero sempreverde originario dell'Estremo Oriente. L'arancio amaro venne introdotto nel Nord Africa nel VII secolo e successivamente in Europa, dagli Arabi, nel X secolo. Il Citrus aurantium var. amara è un albero straordinariamente generoso del quale in profumeria si usa tutto: fiori, rametti, foglie e frutti. A seconda delle parti dell'albero utilizzate il relativo "prodotto profumato" ha nomi e profumi differenti, come approfondiremo anche parlando del neroli e del frutto dell'arancio amaro nella sezione dedicata agli alberi fruttati. Dai rametti e dalle foglie si estrae l'essenza di petitgrain, e dalla spremitura della scorza dell'arancio si ottiene l'olio essenziale di arancio amaro, mentre dai fiori si ottengono: l'olio essenziale di neroli, la concreta di fiori d'arancio, l'assoluta di fiori d'arancio, e l'acqua di fiori d'arancio. Dopo il raccolto, le foglie vengono separate dai fiori e i fiori vengono poi distillati per produrre l'olio essenziale. Tramite l'estrazione con solventi si produce la concreta di fiori d'arancio mentre il passaggio successivo, ovvero la preziosissima assoluta di fiori d'arancio, si ottiene dal lavaggio con alcol della concreta. Il suo profumo fiorito è ricco e intenso, e ricorda quello del gelsomino. Infine dalla idrodistillazione dei boccioli dei fiori d'arancio si ottiene l'acqua di fiori d'arancio. Oggi la produzione avviene soprattutto in Tunisia, Marocco, Italia, Egitto e anche nel Sud della Francia. Può raggiungere i 12 m d'altezza, ha foglie lucenti color verde scuro e fiori bianchi profumati. Durante le due inebrianti fioriture nel corso dell'anno, la prima a maggio e la seconda a ottobre, ne vengono raccolti i fiori, rigorosamente a mano. Una persona ne raccoglie una media di 10 chili al giorno (circa 20.000 fiori). Ogni fiore ha piccoli puntini visibili a occhio nudo che sono vere e proprie riserve di olio essenziale. Dopo il raccolto, le foglie vengono separate dai fiori e i fiori vengono poi distillati per produrre l'olio essenziale o sono estratti con solvente per ottenere la concreta. Quest'ultima verrà poi trasformata in assoluta. da La Grammatica dei Profumi di Giorgia Martone con le illustrazioni di Michele Rocchetti, Gribaudo, 2022 cctm a noi piace leggere arancio

illustrazione: Michele Rocchetti, Fiori d’arancio

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Giorgia Martone (1980 – 2021) è stata una imprenditrice italiana nel settore dei profumi e dei cosmetici.

Laureata alla Bocconi di Milano in ambito economico con specializzazione in Design & Fashion Management, dopo un’esperienza negli USA con un apprendistato in “Materie Prime, Storia del profumo e fragranze” presso la multinazionale Symrise, ha fatto parte del consiglio di amministrazione della società di famiglia ICR, Industrie Cosmetiche Riunite, con l’obiettivo di individuare nuove opportunità di partnership per il mercato selettivo della cosmetica; si è occupata inoltre dello sviluppo del marchio di nicchia Marvin e LabSolue, il nuovo Perfumery Lab, inaugurato a maggio 2015 in via Forcella 8 a Milano.

Nel 2021 Il Mudec, Museo delle Culture di Milano, le ha dedicato la mostra “Tina Modotti. Donne Messico e Libertà”, regalandole queste parole:

“A Giorgia Martone, imprenditrice visionaria e anticonformista, persona che amava il bello e l’arte e con la quale abbiamo avuto il piacere di condividere molti progetti culturali; spirito fiero e gentile che per tanti versi ci ha ricordato Tina Modotti, e che come Tina ci ha lasciato troppo presto. Questa mostra è dedicata a lei”.

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