cctm collettivo culturale tuttomondo Keith Haring (USA)
“Ho scoperto che posso far sorridere qualsiasi bambino. Probabilmente è perché, prima di tutto, credo di avere una faccia buffa, e poi guardo e agisco come un bambino”
Keith Haring amava molto i bambini, forse anche perché, come spiegò nel 1986, “sanno qualcosa che la maggior parte della gente ha dimenticato”. “I bambini subiscono una fascinazione per la loro esperienza quotidiana che è molto speciale e che sarebbe di grande aiuto agli adulti se potessero imparare a capirla e a rispettarla – sottolineò ancora Keith Haring ne i suoi “Diari” . “Adesso ho 28 anni esternamente e quasi 12 internamente. Voglio restare sempre un dodicenne, dentro”.
opera: Keith Haring, Baby on shoulders, 1987
Keith Haring (Reading, 1958- New York,1990) è stato un pittore e writer statunitense, considerato uno dei maggiori esponenti della street art degli anni ’80. Le sue opere, caratterizzate da linee dinamiche, colori vivaci e figure iconiche, sono diventate il simbolo della cultura pop di quell’epoca.
Sin da piccolo si appassiona al disegno, incoraggiato dal padre. Studia grafica alla School of Visual Arts di New York, dove entra in contatto con la vivace scena artistica underground della città.
Inizia a realizzare murales sui muri della metropolitana di New York, utilizzando una tecnica apparentemente semplice che cattura l’attenzione dei passanti.
Diventa rapidamente famoso per il suo stile inconfondibile, caratterizzato da figure stilizzate come omini, cani, bambini e cuori.
Nel 1986 apre il Pop Shop a SoHo, un negozio dove vende magliette, poster e altri oggetti con le sue immagini, rendendo la sua arte accessibile a un vasto pubblico.
L’arte di Haring non conosceva barriere. Le sue immagini, semplici da decifrare, parlavano a tutti, indipendentemente da cultura o background. Con le sue opere, Haring affrontò temi sociali di grande impatto come la discriminazione razziale, l’omosessualità e l’AIDS, diventando un portavoce di attivismo e speranza.
Haring è scomparso prematuramente nel 1990 a causa dell’AIDS. Le sue opere sono esposte nei principali musei d’arte moderna e contemporanea, e la sua figura è considerata un’icona della cultura pop del XX secolo.
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