collettivo culturale tuttomondo giovanni segantini (Italia)
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opera: Giovanni Segantini, Traghetto all’Ave Maria, 1886 – ubicazione: San Gallo, Fondazione Otto Fischbacher-Giovanni Segantini
Giovanni Segantini (Arco, 1858 – monte Schafberg, 1899) è stato un pittore italiano, tra i massimi esponenti del divisionismo.
Pittore delle montagne, nei suoi quadri i soggetti protagonisti sono i paesaggi, i villaggi, le malghe, il bestiame ed i riti quotidiani delle genti di montagna.
Segantini esordisce come pittore verista con opere caratterizzate da una pennellata materica e corposa, poi si avvicina al divisionismo, già riscontrabile nella seconda versione del dipinto Traghetto all’Ave Maria del 1886-88, e dopo il 1890 le sue opere assumono anche valenze simboliste, come nelle opere: L’angelo della vita e L’amore alla fonte della vita, per approdare infine ad un suo stile personale.
La tecnica divisionista consiste nell’applicare sottili pennellate di colori a olio puri, non mescolati, molto ravvicinate a pennellate di colori complementari. E’ una tecnica pittorica che permette un incremento della luminosità del dipinto e si rivela particolarmente adatta per raffigurare le montagne e la loro luce intensa. Segantini dietro suggerimento di Vittore Grubicy la sperimenta, si rende immediatamente conto della potenzialità di tale tecnica e la adotta per le sue rappresentazioni artistiche.
Giovanni Segantini (15 January 1858 – 28 September 1899) was an Italian painter known for his large pastoral landscapes of the Alps.
He was one of the most famous artists in Europe in the late 19th century, and his paintings were collected by major museums.
In later life, he combined a Divisionist painting style with Symbolist images of nature. He was active in Switzerland during the last period of his life … keep on reading Wikipedia
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Traghetto all’Ave Maria, 1886
In quest’opera sono evidenti gli aspetti fondamentali della pittura dell’artista trentino: il realismo, la luce, il legame tra l’uomo e la natura, la visione panteistica del mondo. Il fascino del quadro è reso proprio dall’intensità naturale della luce che amplifica il senso di pace della scena, la sua atmosfera sospesa.
Il dipinto è ambientato in una placida atmosfera crepuscolare; il sole è appena calato all’orizzonte, ma la sua luce irradia ancora il cielo sereno, rimandandoci la barca e i suoi personaggi in controluce (con messa a fuoco quasi fotografica).
I raggi, resi mediante pennellate parallele e concentriche di colori puri, si riflettono sul manto delle pecore calme e sul volto della madre che abbraccia il suo bambino, mentre il viso del pastore rimane in ombra.
Il dipinto ispira un profondo sentimento di armonia della natura: la luce dorata del tramonto si rispecchia perfettamente nelle acque tranquille del lago, così che cielo e terra sembrano corrispondersi e abbracciarsi in piena sintonia. Non c’è vento, l’aria è perfettamente immobile.
Ogni cosa sembra unirsi nella preghiera, perfino la natura, l’aria, l’acqua, il cielo, la luce. In questa elegia cosmica, semplice e composta, tutti gli elementi sono uniti e partecipi dello stesso destino. Gli uomini sono letteralmente nella stessa barca degli animali, sereni e fiduciosi seppure in una situazione precaria, che basta poco a far precipitare.
collettivo culturale tuttomondo giovanni segantini (Italia)