centro cultural tina modotti Giacomo Serpotta
Giacomo Serpotta (Palermo, 10 de marzo 1656 – Palermo, 27 de febrero 1732) fue un escultor y decorador italiano.
Es casi seguro que se formó en Roma. En 1682 estaba, sin duda en Palermo para la ejecución de la estatua ecuestre de Carlos II de Borbón. Empezó con el Oratorio de San Fidelio (1678) su larga carrera como decorado al estuco interior de los edificios sagrados en la ciudad de Palermo, que vivió bajo los Borbones un florecimiento de las artes, gracias a su mecenazgo. Entre sus obras de decoración hay que clasificar a los oratorios de Santa Cita, en el Rosario del San Domenico, el de San Lorenzo en la iglesia de San Francisco de Asís.
Serpotta trabajó mucho en Alcamo, donde se pueden admirar numerosas y magníficas obras repartidas entre la Iglesia del Santo Crucifijo (llamado Badia Nuova) y la Iglesia de los Santos Cosme y Damián (conocido como el monasterio de las Clarisas) … siga leyendo Wikipedia
_
Giacomo Serpotta (Palermo, 10 marzo 1656 – Palermo, 27 febbraio 1732) è considerato uno dei più grandi artisti del suo tempo e il più insigne nell’arte dello stucco.
L’antica arte dello stucco è stata spesso trascurata perché ritenuta esclusivamente artigianato al servizio dell’architettura o della scenografia.
“Stuc ou marbre factice ” recita l'”Encyclopédie”, lo stucco come sostituto del marmo bianco e colorato, al fine di risparmiare tempo e denaro. Per poter raggiungere effetti di morbidezza e movimento si inganna dunque la vista.
Fra le realizzazioni più significative del Serpotta giunte ai nostri giorni vi sono gli oratori, luoghi che nella Palermo del Sei e Settecento conobbero una grandissima diffusione: all’epoca in città se ne contava un centinaio. L’oratorio era il luogo di riunione della compagnia e della congregazione, che qui svolgeva le proprie assemblee e le cerimonie religiose.
_
foto: Giacomo Serpotta, Oratorio di Santa Cita, 1685 -1690, Palermo
L’Oratorio del Rosario di Santa Cita, unitamente all’Oratorio di San Lorenzo, rappresenta la massima espressione del genio artistico di Giacomo Serpotta che in questo luogo operò una prima volta tra il 1685 e il 1690.
Nella decorazione sono inoltre inseriti moltissimi putti, rappresentati nelle pose più irriverenti e naturalistiche: giocano fra loro, si arrampicano sulle finestre, fanno capolino, esprimono liberamente sentimenti ed emozioni commentando ironicamente le scene dei teatrini.
foto: Giacomo Serpotta, Oratorio di Santa Cita, 1686 -1689, Palermo