cctm collettivo culturale tuttomondo Franco Loi (Italia)
Forse ho tremato come di ghiaccio fanno le stelle,
no per il freddo, no per la paura,
no del dolore, del rallegrarsi o per la speranza,
ma di quel niente che passa per i cieli
e fiata sulla terra che ringrazia…
Forse è stato come trema il cuore,
a te, quando nella notte va via la luna,
o viene mattina e pare che il chiarore si muoia
ed è la vita che ritorna vita…
Forse è stato come si trema insieme,
cosí, senza saperlo, come Dio vuole…
Forsi û tremâ cume de giass fa i stèll,
no per el frègg, no per la pagüra,
no del dulur, legriâss o la speransa,
ma de quel nient che passa per i ciel
e fiada sü la tèra che rengrassia…
Forsi l’è stâ cume che trèma el cör,
a tí, quan’ne la nott va via la lüna,
o vegn matina e par che ‘l ciar se mör
e l’è la vita che la returna vita…
Forsi l’è stâ cume se trèma insèm,
inscí, sensa savèl, cume Diu vör…
Franco Loi
da Lünn, Il Ponte, 1982
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opera: Alisher Kushakov
Franco Loi (Genova, 1930 – Milano, 2021) è stato un poeta e scrittore italiano, noto per la sua produzione incentrata su un uso particolare del dialetto lombardo.
Di famiglia sarda, viveva a Milano e ne aveva adottato il dialetto, ma il suo linguaggio poetico nasceva dalla ibridazione di elementi linguistici di varia natura, d’area proletaria o contadina, spesso reinventati dalle esigenze espressive dell’autore.
Si era affermato soprattutto con la raccolta Stròlegh (1975), preceduta da I cart (1973), Poesie d’amore (1974) e seguita da Teater (1978), L’Angel (1981), Lünn, Bach (1986), Liber (1988), Memoria (1991), Umber (1992), Isman (2001). Nel 2005 ha raccolto la sua produzione poetica in Poesie scelte 1973-2002. Nel 2003 ha pubblicato il saggio Milano. Lo sguardo di Delio Tessa.
Era stato operaio allo scalo merci di Milano, contabile alla Stazione centrale, aveva lavorato alla Rinascente, militato nel Pci e nella sinistra extraparlamentare. Scriveva sull’Unità negli anni di Marcello Venturi. Approdato alla Mondadori aveva incontrato Vittorio Sereni, che, apprezzando i suoi lavori, gli fece pubblicare le prime poesie.
Nel 2010 Garzanti ha pubblicato la sua autobiografia Da bambino il cielo.
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cctm forse ho tremato