cctm collettivo culturale tuttomondo Ezio Falcomer (Italia)
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Writing is useless.
It’s like a snail’s slime trail.
Ezio Falcomer
da Storia del mio naufragio, 2019
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traduzione: Carla
Ezio Falcomer è nato a Concordia Sagittaria (VE) nel 1962 e vive a Torino. E’ scrittore ed attore.
Ha una esperienza di attore di prosa professionista, dapprima presso Il Teatro delle Dieci col regista Massimo Scaglione e con collaborazioni in Rai (1980-81); ha poi lavorato per varie compagnie e gruppi e ha partecipato a rappresentazioni e letture pubbliche di testi.
Dottore di Ricerca in Italianistica, ha pubblicato Carlo Vidua. Un giovane letterato subalpino in età napoleonica (Alessandria, Dall’Orso, 1991). Nel 2008 ha pubblicato un volume di versi sotto lo pseudonimo di Isidhermes Siviglia, Brezze di brace (Castellana Grotte BA, CSA Editrice). Nel febbraio del 2010 ho ottenuto il primo posto nella sezione “Silloge” del Premio internazionale di poesia “Città di Torvaianica” 2009 (poesie pubblicate nell’Antologia della manifestazione dalle Edizioni Stravagario di Irene Sparagna).
Nell’aprile del 2010, l’editore Nerosubianco di Cuneo ha pubblicato il suo Vorrei vincere il nobel per la Fisica come Frank Einstein. Post comici, demenziali, ludicomaniacali.
Nel 2021 ha pubblicato Luna Comica, ed. Puntoacapo, prefazione di Mauro Macario, postfazione di Anna Leone,
E’ membro di Accademia dei Sensi, Compagnia di Teatro Web e di Sperimentazione Multimediale. E’ redattore e audiolettore di testi per il sito “Rosso Venexiano”.
Dunque le poesie di Falcomer restano come registrazione del caos epocale, di questo formicaio alienato che si dibatte su solchi pre-tracciati, su pensieri chips, su comportamenti teleguidati, su calci mediatici per i polli d’allevamento intensivo, per questo grande mattatoio al di qua e al di là del mare.
E lo fa il solitario Falcomer con i suoi strumenti naturali multisensoriali: la risata sboccata, la malinconia trattenuta, la disperazione dichiarata. Tocca le corde dell’espressione multiforme come sfiorasse ferite dolenti ma dipende, ogni volta, con che tipo di tocco: se sfiora, fa solletico e si ride, se il tocco è più deciso, è un affondo nelle tue ferite purolente, se sfuma è la malinconia che ti saluta e se ne va nei suoi chiusi silenzi.
È Falcomer, il giocoliere che al posto delle clave lancia in aria le parole con rara bravura stupefacente e quando sbaglia e una clava cade sulla pista di questo circo anarchico, è solo perché vuole che quella clava ti finisca in testa. (Mauro Macario)