cctm collettivo culturale tuttomondo Edna O’Brien (Irlanda)
Mi svegliai di soprassalto e scattai a sedere. È solo quando sono preoccupata che mi sveglio facilmente e per un attimo non capii perché il cuore mi battesse piú in fretta del solito. Poi ricordai. La ragione era sempre la stessa. Lui non era tornato a casa.
Prima di scendere dal letto rimasi un attimo sulla sponda a spianare la sovraccoperta di raso verde. La sera precedente ci eravamo dimenticate di piegarla, io e la mamma.
Scivolai pian piano a terra e sentii il freddo del linoleum sotto la pianta dei piedi. Arricciai d’istinto le punte. Le pantofole le avevo, ma la mamma me le faceva risparmiare per quando andavo a trovare zie e cugini; né ci mancavano i tappetini, che però restavano arrotolati dentro i cassetti fino all’estate, quando ricevevamo visite da Dublino.
Mi infilai i calzini.
L’odore di pancetta fritta che saliva dalla cucina non bastò a risollevarmi il morale.
Andai ad alzare l’avvolgibile. La tenda schizzò su di botto e il cordino le si attorcigliò intorno. Fortuna che la mamma era già scesa al piano di sotto, perché mi faceva sempre la ramanzina spiegando che le tende vanno alzate piano.
Il sole non era ancora sorto e il prato era punteggiato di margherite immerse nel sonno. La rugiada era ovunque. L’erba sotto la mia finestra, la siepe che la circondava, la recinzione di filo spinato arrugginito e, piú in là, il grande campo, erano tutti velati da una bruma sinuosa, delicata. Le foglie e gli alberi erano impregnati di foschia, e gli alberi sembravano irreali, come quelli di un sogno. I nontiscordardimé che spuntavano al lato della siepe erano alonati d’acqua. Acqua che riluceva come argento. Era tutto silenzioso, perfettamente immobile. Le montagne azzurre in lontananza esalavano fumo. Sarebbe stata una giornata caldissima.
Edna O’Brien
incipit de Ragazze di campagna, Einaudi, 2022
Quando Ragazze di campagna fece la sua apparizione, nel 1960, si gridò allo scandalo. La Chiesa irlandese tentò letteralmente di mettere al rogo il romanzo, colpevole di aver raccontato il desiderio di una generazione di donne che rivendicava il diritto di vivere e parlare liberamente della propria sessualità. Ma con il suo lirismo e coraggio, la storia di Kate e Baba ripresa poi nei due romanzi successivi – La ragazza sola e Ragazze nella felicità coniugale – ha continuato a ispirare generazioni di lettori.
traduzione: Giovanna Granato
Edna O’Brien (Tuamgraney, 1930 – Londra, 2024) è stata una scrittrice irlandese.
Lasciò l’Irlanda negli anni Cinquanta per trasferirsi definitivamente a Londra. Considerata la Gran Dama della letteratura irlandese, nella sua lunga carriera ha ottenuto i maggiori premi letterari, a partire dal Kingsley Amis Award per Ragazze di campagna, primo capitolo di una trilogia che comprende La ragazza sola (Rizzoli, 1963) e Ragazze nella felicità coniugale (E/O, 1990). È membro onorario dell’American Academy of Arts and Letters. Elliot Edizioni ha pubblicato la biografia Byron in Love (2010) e l’autobiografia Country Girl (2013).
Nel 2011 le è stato conferito il prestigioso Frank O’Connor Short Story Award. Nel 2018 Einaudi ha pubblicato in Italia Un feroce dicembre. Nel 2019 viene insignita del David Cohen Prize.
_