collettivo culturale tuttomondo Cristina Campo a Alessandro Spina
Siamo così abituati a difenderci dall’attenzione altrui (forse perché è la sola cosa la cui speranza ci faccia ancora vivere) che non è affatto strano un mutamento di gesto, di intonazione, non appena ci si senta osservati con intensità.
Ora noi due siamo al di là di questo: abbiamo parlato insieme di cose così tangibili, come le fiabe e le costellazioni; e poi abbiamo preso l’acqua alla fontana, come due profughi o due contadini. Adesso scriverle mi è molto facile, spero così anche per lei.
Cristina Campo a Alessandro Spina
giugno ’61
foto: Cristina Campo
collettivo culturale tuttomondo Cristina Campo a Alessandro Spina