collettivo culturale tuttomondo Carlos Drummond de Andrade
Nella misura in cui invecchio, mi libero degli aggettivi. Vedo perfino che tutto si può dire senza di loro, meglio che con loro.
Perchè “notte gelida”, “notte solitaria”, “profonda notte”?
Basta “la notte”.
Il freddo, la solitudine, la profondità della notte sono latenti nel lettore, pronte ad avvolgerlo alla semplice provocazione di questa parola “notte”
Carlos Drummond de Andrade
da Confissões de Minas, 1944
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foto: Nickolas Muray, Donna in cella che gioca a solitario, 1950 ca
Carlos Drummond de Andrade (Itabira, 31 ottobre 1902 – Rio de Janeiro, 17 agosto 1987) è stato un poeta e scrittore brasiliano, considerato uno dei più influenti del suo tempo.
Numerose furono le sue iniziative culturali, come ad esempio la fondazione della rivista letteraria A Revista e la partecipazione al movimento modernista.
Drummond, come tutti gli altri modernisti, proclamò la libertà delle parole, una libertà idiomatica tesa a creare modelli idiomatici ai limiti delle convenzioni. Seguì di fatto la libertà proposta da Mario de Andrade.
Con l’istituzione del verso libero, accentuò la libertà metrica, dimostrando che questo non dipende da un metro fisso. (fonte Wikipedia)
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Carlos Drummond de Andrade, poeta, prosatore, cronista, critico, è considerato uno fra i maggiori scrittori di lingua portoghese, pietra ango-
lare della letteratura brasiliana, eppure in Italia egli è noto solo antologicamente, come poeta, mentre ne é quasi ignota l’opera di prosatore.
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