centro cultural tina modotti Bruno Lijoi
Lobos famélicos de Bruno Lijoi (Italia)
Se camina
en la cima de los senderos
sumergidos en la oscuridad,
abandonados
a la merced
de lobos nunca llenos.
Se camina
en orden esparcido
envueltos por el humo,
acre y denso,
en salas cerradas
sin poderlo dispersar.
Se camina
más allá del silencio
cerrando los ojos
al resquicio de luz
celado
más allá de las puertas atrancadas.
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Lupi famelici di Bruno Lijoi (Italia)
Si cammina
sul crinale di sentieri
immersi nel buio,
abbandonati,
in balia
di lupi mai sazi.
Si cammina
in ordine sparso
avvolti da un fumo,
acre e denso,
in sale chiuse
senza poterlo disperdere.
Si cammina
oltre il silenzio
chiudendo gli occhi
allo spiraglio di luce
celato
oltre le porte sprangate.
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Traduzione: Centro Cultural Tina Modotti
Foto: Bruno Lijoi
Bruno Lijoi è nato a Sant’Andrea Apostolo dello Ionio (CZ) il 18/01/1951, ha frequentato parte delle elementari a Gaeta e poi dal 1960 vive a Roma dove affronta gli studi classici e consegue la laurea in Scienze Politiche.
Ha al suo attivo 12 pubblicazioni che spaziano dal racconto al romanzo e dalla poesia alle favole.
Lupi famelici, la poesia che si apre proprio con l’affermazione «Si cammina», mostra inoltre un’architettura insieme semplice e ben meditata. È composta, infatti, da tre strofe, collegate tra di loro tramite l’anafora iniziale, e, con immagini vivide ed essenziali, rende l’errare nell’oscuro e nel fumo denso, rende la minaccia della voracità fagocitante, ricorrendo alla metafora antica, dantesca, e qui rinnovata, dei «lupi mai sazi», così come alla potenza evocativa dei versi, i quali lanciano un ponte al linguaggio pittorico, in questo caso al dipinto di Pieter Brueghel Il Vecchio La parabola dei ciechi: «chiudendo gli occhi/ allo spiraglio di luce». (by Anna Maria Curci)