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Sono fidanzata da quattro anni e mezzo e voglio un gran bene al mio fidanzato, un bene veramente immenso e avendo nel sangue il temperamento dei meridionali, vorrei che lui non avesse altro pensiero che per me, come io non ho altro pensiero che per lui. In fondo non posso dire che lui non mi voglia bene, ma è un bene diverso dal mio; io quando sono con lui fremo, brucio, mentre lui è molto più tranquillo. Se è così adesso, cosa sarà dopo dieci o venti anni di matrimonio?
Io non mi sento di andare avanti così, lo vorrei più espansivo, più esclusivo, tutto e ardentemente mio, e quate volte l’ ho detto anche a lui! In questi giorni poi sembro una pazza, non riesco ad avere un sonno tranquillo, perchè lui si è trovato un compagno con cui studia e sta sempre insieme. Sono gelosa, mi sembra di essere stata messa in disparte e mi sento il cuore in pezzi. Credo ch lui non mi ami abbastanza. Oppure sono io che pretendo un amore che non esite più nei nostri giorni?
(M.P, 1957)
L’ amore che intende lei, esclusivo, famelico e ribollente, esiste eccome! Esisteva nell’ età della pietra ed esiste nel 1957.
Ma esisteva ed esiste ancora, fortunatamente, anche l’ amore intelligente, l’ amore generoso e democratico, che non smania, che non divora, che non pretende, ma lascia il posto, con fiducia e liberalità, all’ amicizia, allo studio, agli svaghi.
Il mondo è bello perchè è vario: uno brucia e freme e rumoreggia come un vulcano in eruzione, un altro arde quieto come un casalingo caminetto. Non è questione di latitudine, è questione di carattere. Nessuno può farle una colpa per essere nata vulcano, ma lei non può fare una colpa al caminetto per essere nato caminetto.
Continuando, come fa, a rimestare nelle braci, lei rischia di spegnero del tutto.
I casi sono due: lei decide che non può, lei vulcano, vivere accanto a un caminetto, e allora lo lascia. Oppure, appunto perchè vulcanicamente lo ama, non si sente di lasciarlo, e allora cerca di adattare le sue eruzioni al caminetto. So che lei non può cambiare il suo carattere, e quindi non può cambiare il suo amore.
Eppure, se vuole salvarlo, deve e può riuscire a smussarlo un po’, a renderlo meno soffocante, meno famelico, più tollerante. Sa come? Occupandosi. Lavorando, leggendo, passeggiando, andando al cinema, studiando, trovandosi con le amiche, creandosi altri interessi al di fuori del suo unico ossessivo interesse. Lei mi dirà che non può averne altri.
Oh sì che può, a meno che non sia un’ esaltata o una sciocca. Che cosa faceva prima di conoscere il suo findazato? La mummia? Possibile che non sia rimasto in lei un minimo di libertà spirituale, una minima scintilla d’ interesse per qualcosa che non sia il totale possesso dell’ uomo amato? Deve esserci, M.P. Tutti dobbiamo avere una valvola: è necessaria alla nostra sicurezza, alla nostra salute morale e fisica. Se non ce l’ ha, deve crearsela. L’ aiuterà a diventare meso possessiva, meno esclusiva, meno prepotente, e vedrà che le cose andranno meglio per lei e per lui.
Brunella Gasperini per la posta del cuore di Annabella
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