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biblioteche d’Italia – Angelica

22/12/2025 By carlaita

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La Biblioteca Angelica di Roma è la più antica biblioteca pubblica in Europa. Fondata nel 1604, deve il suo nome al vescovo agostiniano Angelo Rocca (1545-1620), scrittore erudito e appassionato collezionista di edizioni pregiate, responsabile della Tipografia Vaticana durante il pontificato di Sisto V.

Negli ultimi anni del XVI secolo Rocca affidò la sua raccolta libraria di circa 20.000 volumi al convento di S. Agostino di Roma. Nel corso dei secoli precedenti la biblioteca degli agostiniani si era arricchita di preziosi manoscritti e dei primi incunaboli, dono di personalità religiose, nobili romani o mecenati.

Con il suo lascito, Angelo Rocca volle che la nuova Biblioteca fosse aperta a tutti, senza limiti di stato e di censo, le diede una sede idonea, proprie rendite e un suo regolamento.

L’assoluta novità dell’istituzione voluta dal Rocca destò l’interesse di un pubblico sempre crescente e la fama della Biblioteca si diffuse ben presto tra gli studiosi attirando altri preziosi lasciti come quello di Lucas Holstenius (1596-1661), custode della Biblioteca Vaticana, che nel 1661 lasciò ai frati agostiniani la sua preziosa collezione di circa 3.500 volumi a stampa, ricca di opere dei maggiori geografi antichi e moderni da lui fittamente postillate.

Nella prima metà del XVIII secolo il convento romano e la sua Biblioteca fecero da sfondo alle controversie religiose dell’epoca. La Biblioteca aveva ottenuto una speciale autorizzazione a possedere libri proibiti che permise ai frati di conservare anche opere sottoposte a censura e la cui lettura era vietata.

Proprio questa deroga consentì all’Angelica di conservare la prestigiosa raccolta libraria di Enrico Noris (1631-1704), costituita da circa 600 volumi sottoposti a censura e sottratti così alla distruzione.

Su questa base, prese corpo una delle maggiori raccolte di testi sul periodo della Riforma e della Controriforma, per la quale fu fondamentale l’acquisto nel 1762 della ricchissima biblioteca del cardinale Domenico Passionei (1682-1761), uno dei maggiori bibliofili del secolo. La sua raccolta raddoppiò il patrimonio dell’Angelica arricchendolo dei testi che il cardinale, legato agli ambienti giansenisti romani, aveva ricercato e acquistato nei viaggi svolti come inviato pontificio nei paesi dell’Europa protestante e di antichi manoscritti, libri rari e incunaboli di vari argomenti, manifestazione della cultura enciclopedica del periodo.

In quegli stessi anni i frati incaricarono della ristrutturazione della Biblioteca l’architetto Luigi Vanvitelli, che terminò la realizzazione dell’attuale salone nel 1765. Nessuna traccia resta del precedente progetto secentesco realizzato dal Borromini.

La Biblioteca fu riaperta al pubblico solo nel 1786, quando fu terminata la stesura del catalogo delle opere a stampa, ancora oggi strumento essenziale per la consultazione dei volumi del fondo antico.

Nel XIX secolo la storia dell’Angelica fu scandita dalle vicende che interessarono la città di Roma, dall’occupazione francese alla proclamazione della Repubblica Romana del 1849.

Nel 1873 la Biblioteca passò allo Stato italiano e dal 1975 dipende dal Ministero della Cultura.

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foto: Biblioteca Angelica, il salone progettato dal celebre architetto Luigi Vanvitelli – ubicazione: Piazza di Sant’Agostino 8, Roma

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The Angelica Library in Rome is the oldest public library in Europe. Founded in 1604, it owes its name to the Augustinian bishop Angelo Rocca (1545-1620), a learned writer and passionate collector of rare editions, who was in charge of the Vatican Printing Press during the pontificate of Sixtus V.

In the late 16th century, Rocca entrusted his collection of some 20,000 volumes to the convent of St. Augustine in Rome. Over the previous centuries, the Augustinian library had been enriched with precious manuscripts and early incunabula, gifts from religious figures, Roman nobles and patrons.

With his bequest, Angelo Rocca wanted the new Library to be open to everyone, without restrictions based on status or income. He provided it with a suitable location, its own income and its own regulations.

The completely new nature of the institution created by Rocca aroused the interest of an ever-growing public, and the Library’s fame soon spread among scholars, attracting other valuable bequests such as that of Lucas Holstenius (1596-1661), custodian of the Vatican Library, who in 1661 left the Augustinian friars his precious collection of about 3,500 printed volumes, rich in works by the greatest ancient and modern geographers, which he had densely annotated.

In the first half of the 18th century, the Roman convent and its library were the backdrop to the religious controversies of the time. The library had obtained special authorisation to possess prohibited books, which allowed the friars to keep works that were subject to censorship and forbidden to read.

It was this exemption that allowed the Angelica to preserve the prestigious book collection of Enrico Noris (1631-1704), consisting of about 600 volumes that were subject to censorship and thus saved from destruction.

On this basis, one of the largest collections of texts on the Reformation and Counter-Reformation period took shape, for which the purchase in 1762 of the rich library of Cardinal Domenico Passionei (1682-1761), one of the greatest bibliophiles of the century, was fundamental. His collection doubled the Angelica’s holdings, enriching it with texts that the cardinal, who had ties to Roman Jansenist circles, had sought out and purchased during his travels as papal envoy to Protestant European countries, as well as ancient manuscripts, rare books and incunabula on various subjects, reflecting the encyclopaedic culture of the period.

During those same years, the friars commissioned architect Luigi Vanvitelli to renovate the Library, who completed the current hall in 1765. No trace remains of the previous 17th-century design by Borromini.

The Library was reopened to the public only in 1786, when the catalogue of printed works was completed, which is still today an essential tool for consulting the volumes of the ancient collection.

In the 19th century, the history of the Angelica was marked by events affecting the city of Rome, from the French occupation to the proclamation of the Roman Republic in 1849.

In 1873, the library passed to the Italian state and since 1975 it has been under the jurisdiction of the Ministry of Culture.

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