cctm collettivo culturale tuttomondo Anais Nin In me
C’erano sempre in me, almeno due donne, una donna disperata e sconcertata, che si sentiva annegare e un’altra che sarebbe saltata in una scena, come su un palcoscenico, nascondendo le sue vere emozioni perché erano debolezze, impotenza, disperazione, e presentando al mondo solo un sorriso, entusiasmo, curiosità, interesse.
Anais Nin
da Diario, Bompiani, 2001
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opera: Victor Mikhailovich Vasnetsov
Il Diario di Anaïs Nin, reso pubblico nel 1966, fu per decenni oggetto di pettegolezzi e congetture. Solo qualche amico ne aveva potuto leggere qualche pagina; Henry Miller diceva che questo diario avrebbe trovato posto accanto ai grandi capitoli dell’autobiografismo occidentale: Sant’Agostino, Rousseau, Proust… Il Diario è il libro di Anaïs Nin. È la sua vita creata, il filtro attraverso il quale setaccia la sua esperienza in un disegno significativo. È anche il suo guscio e il suo confessionale: “Ho un ritmo naturale nel diario,” scrisse più di trent’anni fa, “quello che produco fuori di esso è una distillazione, è il mito, il poema.”
Anaïs Nin (Neuilly-sur-Seine, 1903 – Los Angeles, 1977), è stata una scrittrice statunitense.
I suoi esordi letterari sono legati all’ambiente artistico parigino, dove la scrittrice visse fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quando preferì rifugiarsi a New York, città in cui rimase fino alla morte, nel 1977.
Tra le sue opere ricordiamo Il delta di Venere, Storia di una passione (l’epistolario con Henry Miller), Henry & June, Uccellini, Fuoco, Incesto, l’edizione in sei volumi del suo Diario e Auletris.
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