cctm collettivo culturale tuttomondo Alfonso Gatto Arietta settembrina
Arietta settembrina di Alfonso Gatto (Salerno, 1909 – Orbetello, 1976)
Ritornerà sul mare
la dolcezza dei venti
a schiuder le acque chiare
nel verde delle correnti.
Al porto, sul veliero
di carrubbe l’estate
imbruna, resta nero
il cane delle sassate.
S’addorme la campagna
di limoni e d’arena
nel canto che si lagna
monotono di pena.
Così prossima al mondo
dei gracili segni,
tu riposi nel fondo
della dolcezza che spegni.
da Nuove poesie, 1950
immagine: FineArt america
Alfonso Gatto (Salerno, 1909 – Orbetello, 1976) è stato un poeta, scrittore e pittore italiano. È considerato uno dei principali esponenti della poesia ermetica del XX secolo, accanto a figure come Giuseppe Ungaretti.
Trascorse la sua infanzia e adolescenza a Salerno, dove sviluppò una forte passione per la letteratura e la poesia. Dopo aver frequentato il liceo classico Torquato Tasso, si iscrisse all’Università degli Studi di Napoli Federico II, ma dovette abbandonare gli studi a causa di difficoltà economiche. A 21 anni, si sposò con Jole Turco, la figlia del suo professore di matematica, e si trasferì a Milano, dove si immerse in un ambiente culturale vivace, frequentando artisti e intellettuali dell’epoca. La sua carriera professionale fu variegata: lavorò come commesso in libreria, insegnante, correttore di bozze e giornalista.
Gatto iniziò a scrivere poesie e a collaborare con riviste letterarie innovative. Nel 1936, a causa del suo attivismo antifascista, fu arrestato e trascorse sei mesi nel carcere di San Vittore a Milano. Dopo la guerra, la sua poesia si evolse, riflettendo le esperienze personali e storiche del periodo.
Le sue opere esplorano temi come la natura, l’ esistenza e la complessità della vita umana.
Tra le sue raccolte più significative vi sono Rime di viaggio per una terra dipinta e Desinenze, pubblicata postuma nel 1977.
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