collettivo culturale tuttomondo 30 Iliade sarpedonte e aiace
30 Iliade – A.Baricco Seconda Serata Sarpedonte e Aiace Parte 2
ILIADE
Un progetto di Alessandro Baricco
Canti 9-24
con Alessandro Baricco e, in alternanza nei tre reading: Stefano Benni, Michele Mauro, Mariella Fabbris, Pierfrancesco Favino, Carolina Felline, Simone Gandolfo, Elio Germano, Edoardo Nesi, Paolo Rossi, Fabrizia Sacchi, Sandro Veronesi…
Ideazione, testi e regia di
Alessandro Baricco
Progetto musicale di Giovanni Sollima
Disegni di Gianluigi Toccafondo
Luci di Guido Levi
Regia video di Paolo Gazzarra
Suono di Alessandro Borgioni
Direzione tecnica di Luigi Gremma
Coordinatore del progetto Fabrizio Grifasi
Assistente di produzione Francesca Manica
L’idea è quella di leggere in pubblico l’Iliade.
Un reading lungo una dozzina di ore, diviso in tre serate. Una scena essenziale, costumi appena accennati, un grande schermo e il primo piano del lettore…(tratto dal programma della XXVII edizione di Torino Settembre Musica 2004) www.comune.torino.it/settembremusica
Baricco smonta e rimonta l’Iliade creando ventun monologhi, corrispondenti ad altrettanti personaggi del poema e al personaggio di un aedo che racconta, in chiusura, l’assedio e la caduta di Troia. L’autore “rinuncia” agli dei e punta sulle figure che si muovono sulla terra, sui campi di battaglia, nei palazzi achei, dietro le mura della città assediata. Tema nodale di questa sequenza di monologhi è la guerra, la guerra come desiderio, destino, fascinazione, condanna. Un’operazione teatrale e letteraria insieme, dalla quale emerge un intenso sapore di attualizzazione, riviviscenza, urgenza, anche morale e civile.
Al centro degli avvenimenti c’è un’unica grande protagonista, gloriosa e mortifera: la guerra. Non è, dunque, senza un motivo che Baricco ha scelto di portare sulle scene il testo. Egli stesso ci svela qualche retroscena della sua decisione in due interventi in apertura e chiusura del libro. E’ stata una scelta più che meditata, inizialmente sorta per assecondare il personale desiderio di inscenare l’Iliade. Ma, poi, a pensarci bene…non sono, forse, questi anni di guerra? Anni durante i quali l’umanità, uscita da nemmeno un secolo da barbarie e devastazioni fisiche e morali, si è rigettata nel flusso sotterraneo di sangue pulsante, scatenato da lotte, piani strategici, decapitazioni, tutto ordito con cura, direi maniacale, dei capi? Non è polemica politica. Non lo vuole essere. La guerra, però, c’è, esiste, affascina l’uomo da quando ha aperto gli occhi e ha visto il sole la prima volta. La guerra che è come un vulcano che dorme, per anni, per decenni e che poi, d’improvviso, esplode furioso e distrugge tutto quello che trova sul suo cammino, finché non è sazio e, allora, si placa, ma solo perché sa che, presto o tardi, avrà ancora una parte sulla terra, diverrà ancora la protagonista della Storia.
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