collettivo culturale tuttomondo veronica mazza
C’è chi fa la raccolta di fumetti, chi di vinili, chi di orologi.
E poi c’è lui, il collezionista di donne, una tipologia maschile che intesse relazioni con tante contemporaneamente, inanellando flirt e avventure per il solo gusto di testare le sue abilità di seduttore e le forti emozioni che gli procura questa dinamica. È come un pescatore che butta l’amo tutti i giorni: non gli interessa tanto chi abboccherà, perché è affascinato più dal gioco che dalla conquista. E una volta che la donna è caduta nella sua rete, rilancia l’esca e passa alla prossima cattura.
Oggi, grazie ai social network, il suo raggio di azione si è ampliato a dismisura, permettendogli di assecondare il suo bisogno ossessivo di conquista.
“È un narcisista seriale, perché spesso tende a ripetersi nella tipologia di prede che sceglie e nei comportamenti per catturarle”, spiega Paolo Crepet, il noto psichiatra, sociologo e scrittore, in libreria con “Baciami senza rete”, Mondadori. “Chiariamo subito: un uomo del genere non ama le donne e non le conosce, perché non è interessato a sapere veramente chi ha davanti e a instaurare un vero rapporto. Ogni incontro è solo un’occasione per confermare a se stesso che può piacere e il potere che ne deriva”. Abbiamo parlato con Crepet per capire meglio questo fenomeno relazionale e comprendere perché molte restano imbrigliate in queste non-storie che lasciano scie di sofferenza e delusione, soprattutto verso se stesse.
Come seduce e conquista, il collezionista di donne?
“Normalmente, un uomo di questo tipo non improvvisa, non va a braccio, ma si rifà a strategie già testate. Usa frasi, atteggiamenti, modalità seduttive prestabilite, che gli hanno già fatto fare goal. Essendo ossessivo, cerca di replicare senza creatività, basandosi sulle sue esperienze passate vincenti. Quelle tattiche gli hanno fatto ottenere quello che desiderava, sono già testate e quindi funzionano”.
I social hanno ampliato il suo parco giochi. Come li utilizza?
“In rete è ancora meno umano e cinico, perché il suo scopo è fare numero. È uno che conta le vacche che ha dentro la stalla. Anche perché dentro i social può incontrare molte donne differenti e questa diversificazione gli permette di inventare tutte le identità che non ha, di trasformarsi in chi vorrebbe essere, ma non è. Così crea dei personaggi funzionali alla situazione, che a volte sono sempre gli stessi, altre cambiano” … continua a leggere
by Veronica Mazza
Veronica Mazza è una giornalista freelance che collabora con diverse riviste femminili come Cosmopolitan, Gioia! e Donna Moderna, e con i siti come D de La Repubblica, l’HuffPost e Foxlife.
Insegna giornalismo presso l’Accademia Costume & Moda, a Roma.
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immagine: Andrea Zagato
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