centro cultural tina modotti tommaso labranca
Andy Warhol, che ha una citazione buona per ogni occasione, diceva: «Art is anything you can get away with». Pare abbia rubato questa frase a McLuhan, ma questo non è interessante. Quel che conta è il significato, per altro ambiguo. C’è chi traduce «l’arte è qualcosa che ti permette di cavartela sempre». Altri traducono «è arte tutto ciò che riesci a vendere ai gonzi come tale».
Tommaso Labranca, Vraghinaroda. Viaggio allucinante fra creatori, mediatori e fruitori dell’arte frammento
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llustrazione: Luis Prado, Disobedience
Tommaso Labranca (Milano, 1962 – Pantigliate, 2016) è stato uno scrittore, autore televisivo, conduttore radiofonico, editore e intellettuale italiano… continua a leggere su Wikipedia
Per quelli come me, nati nei primi anni Settanta, Labranca è stato, all’inizio, l’autore di due libri geniali usciti nei Novanta, Estasi del pecoreccio (1995) e Chaltron Hescon (1997).
Erano geniali perché Labranca faceva il contrario di ciò che ci avevano insegnato a fare a scuola e all’università: da un lato prendeva molto sul serio le cose pop (TV, cinema di serie B, canzonette, fumetti), e ne parlava con amore, ironia e intelligenza, e in più con uno stile magnifico, lontano anni-luce dai birignao demenziali dei semiologi; dall’altro trattava la cultura ‘seria’ con un’indipendenza di giudizio che per noi vittime del liceo classico e della facoltà di Lettere aveva una autentica forza liberatoria.
Labranca prendeva in giro tutti, gli elzeviristi pensosi, i romanzieri impegnati, i peracottari dell’arte contemporanea, ma soprattutto ce l’aveva con la Cultura, cioè con la retorica idiota che avvolgeva e avvolge, specie in Italia, le arti e il discorso sulle arti.
Labranca indovinava il grottesco là dove gli altri credevano di vedere il sublime, rideva là dove gli altri indossavano la loro maschera compunta («La commozione, ecco l’ossessione dei cialtroni … Se si inizia a ridere è finita per tutti, il gioco si scopre e le case produttrici di detersivo per stoviglie ritirano i loro spot»).
Il sottotitolo del saggio Chaltron Hescon, Fenomenologia del cialtronismo contemporaneo, è un buon compendio della sua intera opera, e anche una sintesi preveggente dei vent’anni che sarebbero seguiti.
di Claudio Giunta, Sole 24 ore, 30 agosto 2016
Tommaso Labranca, Vraghinaroda. Viaggio allucinante fra creatori, mediatori e fruitori dell’arte cctm a noi piace leggere