cctm collettivo culturale tuttomondo Sylvia Plath da Diari
Apri le narici. Annusa la neve. Lascia che la vita accada.
Sylvia Plath
da Diari, Adelphi, 2004
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foto: Han Fu Fairy – fair use
Quando si comincia a leggere questi Diari, si ha l’impressione di seguire le febbrili annotazioni di una bella ragazza americana che scopre l’Europa, con i calzini bianchi e un boyfriend al seguito.
Tutto vibra, tutto sprizza energia, c’è un senso di attesa che si impone su tutto. Ma presto ci accorgiamo che le cose non stanno esattamente così. O meglio: non soltanto così.
Troppo preciso è il segno delle parole, troppo snebbiato lo sguardo, troppo inquietante lo sfondo psichico che si intravede.
Così ci immergiamo in una lettura sempre più appassionante e talvolta angosciosa: il giornale di bordo di una sensibilità acutissima, lacerata e drammatica, quella di una scrittrice che, per i suoi versi e per il suo tragico destino, è presto diventata, nei nostri anni, un magnete e un emblema per molti lettori – ovvero anche, come si dice con inconsapevole esattezza, un «culto».
Questo volume raccoglie parte dei diari che la Plath scrisse tra il 1950 e il 1962, e che furono pubblicati per la prima volta nel 1982.
cctm collettivo culturale tuttomondo Sylvia Plath da Diari