cctm collettivo culturale tuttomondo scritto sui muri – Milano
scritto sui muri – Milano
foto: StarWalls
Cogito ergo scribo
Dal punto di vista antropologico, la scritta sui muri pare essere un elemento costitutivo dell’essere umano sin dal periodo infantile: scrivere sui muri per un bambino è un’esperienza eccitante ed estremamente soddisfacente, in quanto essa sfocia nella reale produzione di un segno tangibile della propria esistenza.
Lo scarabocchio tracciato con il pastello sulle pareti di casa e la conseguente arrabbiatura dei genitori sono ricordi che appartengono a molti di noi.
Dai muri di casa il bambino, crescendo, passa ai muri esterni, ad esempio quelli della scuola: ecco che ora la scritta diventa un modo per rendere pubbliche tutte quelle cose che non si ha il coraggio di dire ad alta voce o in altro modo.
Scrivere “Abbasso la maestra” sulle pareti della classe è un modo per vendicarsi delle umiliazioni subite davanti a tutti da parte di quest’ultima, senza tuttavia rischiare di incorrere in una punizione o in un richiamo, perché la scritta sul muro non denuncia pubblicamente chi la compie. Inoltre, una volta prodotta la scritta, non si può conoscerne l’autore: la scritta non esprime più il pensiero di un singolo bambino, ma al contrario diventa un modo per esprimere la voce di tutti i bambini scontenti.
Scrivere su muri è un po’ come gridare: la scritta diviene una modalità di espressione di un sentimento, di un desiderio o di un messaggio che si vuol far conoscere a tutti e che si vorrebbe che tutti condividessero.
Pian piano crescendo ci si accorge che si può scrivere su muri anche per ragioni più importanti, ossia per comunicare agli altri la propria visione del mondo. La scritta di protesta è sicuramente una delle categorie più diffuse e conosciute: questo si può notare soprattutto attraversando le periferie industriali ed i quartieri popolari delle grandi città, dove i muri raccolgono le proteste di coloro che nella nostra società non vivono bene e vorrebbero cambiarne determinati aspetti.
Ma a scrivere sui muri sono anche coloro che non vogliono protestare contro nulla, ma che vogliono solamente affermare il proprio pensiero affinché, senza costi eccessivi, lo stesso raggiunga il più ampio numero di persone: l’innamorato che scrive “Giovanna ti amo” sul muro della stazione ferroviaria spera sia che Giovanna passando legga tale dichiarazione sia che quest’ultima venga letta dal maggior numero possibile di individui e che questi vengano a conoscenza del suo sentimento per Giovanna.
In breve, potremmo a questo punto asserire che è la stessa esistenza di un muro pulito, unita alla voglia di manifestare pubblicamente il proprio pensiero, a scatenare nell’essere umano la voglia di scrivere su una superficie parietale. (by lostroligh)
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