cctm collettivo culturale tuttomondo Roman Opalka (Polonia)
“Da anni dipingo le cifre, da uno in su, in continuo progresso. La mia opera è finita e non finita in ogni momento. La fine del mio lavoro non può essere definita e non dipende da me. La fine la stabilirà la morte o il degrado fisico della vecchiaia o della malattia che non mi permetterà più di dipingere. La morte, la malattia, la vecchiaia sono le coautrici della mia opera. Perciò è per me così importante la presenza davanti alla tela. Io dipingo in piedi. Questa è la mia condotta al lavoro, il mio atteggiamento verso l’arte e verso la vita”
Roman Opalka
opera: Roman Opalka, 1965/1 – ∞, Detail 511130-512739
Roman Opalka (Hocquincourt, 1931– Chieti, 2011) è stato un pittore polacco noto per la sua arte concettuale, in particolare per il suo progetto di vita incentrato sulla pittura dei numeri, che rappresentava il passare del tempo.
Nel 1965, Opalka intraprese il suo progetto più significativo, OPALKA 1965/1-∞, che consisteva nel dipingere numeri da uno all’infinito su tela. Iniziava ogni dipinto nell’angolo in alto a sinistra e continuava orizzontalmente fino all’angolo in basso a destra, con ogni tela intitolata “Dettaglio”. Le dimensioni di ciascuna tela erano costanti, pari a 196 × 135 cm, riflettendo la dimensione della porta del suo studio. Questo progetto simboleggiava la sua esplorazione del tempo e dell’esistenza, come affermava: “Tutta la mia opera è una cosa sola, la descrizione dal numero uno all’infinito”.
Nel 1968, a ogni “Détail” Opalka decide di abbinare un autoritratto fotografico in bianco e nero, scattato alla fine di ogni sessione di pittura del suo programma 1965 / 1-∞. Sono fotografie in cui l’artista cerca di mantenere fissi alcuni elementi: l’espressione, la distanza dall’obiettivo, lo sfondo e la camicia, per far emergere le trasformazioni “scultoree” sul suo volto, causate dallo scorrere del tempo, vero soggetto anche di questa serie. Sempre in questo anno, l’artista inizia a registrare su nastro la sua voce mentre pronuncia in polacco i numeri che dipinge sulla tela.
Il suo lavoro è spesso visto come una meditazione sulla mortalità e sull’impermanenza della vita. La serie di Opałka funge da memento mori, ricordando costantemente agli spettatori la loro esistenza finita. Continuò questo progetto fino alla sua morte, avendo dipinto oltre 5,6 milioni di numeri. La cifra finale da lui dipinta è stata di 5 607 249.
Le opere di Opalka sono state esposte in numerose mostre internazionali prestigiose, tra cui Documenta a Kassel, in Germania, e la Biennale di Venezia.
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cctm da 1 a infinito