cctm collettivo culturale tuttomondo pincisanti cuore di Maria
Pueti, cantastori e pincisanti, sira e matina campanu scuntenti. proverbio siciliano
Prodotto tipico dell’ arte popolare siciliana che risale al ‘600 ad opera di pittori chiamati pincisanti.
Praticamente, l’icona sacra veniva dipinta sul verso del vetro in modo speculare rispetto a come si desiderava che essa apparisse guardando il recto. Peculiarità di questa tecnica pittorica è la priorità dei dettagli che vengono dipinti per primi, mentre i fondi sono gli ultimi ad essere dipinti altrimenti quest’ultimi celerebbero i dettagli.
Caratteristica di questo genere di pittura, nota anche come “églomisé”, è la particolare brillantezza dei colori.
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opera: Cuore di Maria, olio su vetro, bottega palermitana seconda meta’ sec. XIX
ubicazione: Palazzolo Acreide, Casa-museo “A. Uccello”
La tecnica consisteva nella copiatura per trasparenza delle stampe sacre sul fronte delle lastre di vetro mentre sul recto delle stesse veniva realizzata la colorazione che procedeva dal particolare al generale: dapprima gli occhi, le labbra, i dettagli, le decorazioni degli abiti ed infine lo sfondo ed il cielo.
I colori, in polvere, venivano diluiti con olio di lino, in proporzione di tre parti di colore ed una di olio. Il dipinto ultimato, protetto dal vetro, non necessitava di vernici protettive.
I pincisanti mostravano grande abilità nell’eseguire i dipinti su vetro, data la particolare tecnica di lavorazione; i loro dipinti , quando non eseguiti su commissione, venivano venduti nelle fiere, nelle feste paesane e spesso lungo le stradine del paese.
Per molti contadini, le cui case già ospitavano stampe sacre abbastanza economiche da reperire, possedere un dipinto su vetro — di solito esclusiva dei ceti più agiati —fu segno di elevazione sociale ed espressione di devozione “colta”.
Il messaggio devozionale che le immagini sacre dipinte su vetro veicolavano era chiaro e forte: era una risposta simbolica al bisogno di concretizzare il Sacro, di affermare concretamente l’Invisibile e di instaurare un rapporto immediato e diretto con l’Al di là.
Quasi in tutte le case si combattè l’inquietitudine e l’angoscia ispirate dal duro presente e dal difficile futuro attraverso il ricorso ad una presenza divina concretizzata nei dipinti su vetro “appizzati nta tutti li mura”.
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L’églomisé consiste nel fissaggio di una foglia d’oro su di un supporto in vetro (lastra, coppa o qualsiasi altro oggetto decorabile) mediante una colla
La foglia d’oro viene poi decorata a smalto oppure incisa con una punta metallica (graffiatura).
Molto spesso, sul medesimo pezzo vengono impiegate entrambe le soluzioni. Nel caso in cui il decoro venga effettuato sulla parte esterna del vetro, si preferisce ricuocere oro e smalto per donare/conferire loro maggiore resistenza all’abrasione; in caso contrario, il decoro è protetto dal vetro medesimo (lavorazione a freddo).