cctm collettivo culturale tuttomondo Paolo Nori (Italia)
Si dice, di uno che ha molto viaggiato o molto studiato, che ha la mente aperta. Ecco, una persona sensibile, secondo me, è una persona che ha il sentimento aperto, che ha una forte reazione sentimentale a quello che gli succede intorno. Questa persona, se vuole vivere in una società, deve imparare prima di tutto ad essere flessibile. Perché poi quando il sentimento è aperto, poi entra di tutto. Allora, tenere tutto dentro, non si può. Che come ci sono i pensierei talmente ossessivi che se restano nella tua testa ti possono fare impazzire, così ci sono dei sentimenti talmente strazianti che se li tieni dentro ti si apre la pancia. Allora, se sei flessibile, la tua pancia diventa una specie di magazzino, dal quale entrano ed escono continuamente dei sentimenti.
Paolo Nori
da Bassotuba non c’è, Einaudi, 2000
foto: J.M. Silva -fair use
Paolo Nori (Parma, 1963) è uno scrittore, traduttore e blogger italiano.
Laureato in letteratura russa, ha pubblicato romanzi e saggi, tra i quali Bassotuba non c’è (1999), Si chiama Francesca, questo romanzo (2002), Noi la farem vendetta (2006), I malcontenti (2010), I russi sono matti (2019), Che dispiacere (2020), Sanguina ancora (2021), Vi avverto che vivo per l’ultima volta (2023) e Chiudo la porta e urlo (2024)
Ha tradotto e curato opere, tra gli altri, di Puškin, Gogol’, Lermontov, Turgenev, Tolstoj, Čechov, Dostoevskij, Bulgakov, Chlebnikov, Charms.
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Arriva Bassotuba non c’ è, e finalmente si ride di nuovo. Con gusto, con rabbia anche. E la generazione della prolungata adolescenza, dei giovani fino a trent’anni e oltre, condannati a un perenne precariato emotivo e lavorativo, viene disintegrata, nebulizzata da un’esplosione atomica. Perché l’avventura personale di Learco Ferrari, protagonista di questo libro, nell’ap- parente autobiografismo della prima persona singolare disegna in realtà una concitata, picaresca epopea, dove il nichilismo di una generazione e di una società viene ferocemente fatto a pezzi in nome di una esigenza di autenticità (identificata tout court con la vocazione alla scrittura) che è il ritmo profondo e segreto di questo libro – rivelazione, che a un anno dal lancio coraggioso e fortunato con un piccolo editore viene ora riproposto a un piú largo pubblico da Einaudi.
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