cctm collettivo culturale tuttomondo Nessun grande amore dura a lungo
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Nessun grande amore dura a lungo. Nessun grande dolore nemmeno. E nemmeno la vita dura a lungo. Ed è necessario sempre provarsi ad immaginare di essere felici.
Luther Blissett
da Beatrice, My Heart is full of troubles, Dedalus, 1999
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foto: Anka Zhuravleva – fair use
Luther Blissett è uno pseudonimo collettivo usato a partire dal 1994 da centinaia di attivisti, artisti e agitatori in Italia e altri paesi.
In Italia una delle opere di Luther Blissett che ha avuto maggiori riscontri è il romanzo “Q”, pubblicato nel 1999.
Dopo aver usato questo nome per firmare il loro romanzo d’esordio, gli autori di Q si sono ribattezzati Wu Ming («Anonimo» in cinese). Con questo nome hanno firmato romanzi (54, Manituana, Altai, L’Armata dei Sonnambuli, Proletkult), raccolte di racconti (Anatra all’arancia meccanica e L’invisibile ovunque) e saggi, oltre ai libri per bambini del ciclo di Cantalamappa (pubblicato da Electa). Ciascun membro di Wu Ming si è dedicato anche a opere «soliste»
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Luther Blissett, Q, 1999
Q è un romanzo storico scritto dall’anonimo collettivo bolognese Luther Blissett, ora conosciuto come “Wu Ming”. E’ un romanzo ambientato nell’epoca storica della riforma e controriforma luterana e copre un arco temporale che va dal 1522 al 1555.
La vicenda narra le imprese di un eretico anabattista che nel corso della storia assumerà diversi nomi e diverse identità per potersi nascondere dall’Inquisizione che imperversa in quel periodo. Accanto a questo narratore/protagonista vi è la presenza di Q, suo nemico, spia di un cardinale di Roma, che tenterà di volta i volta di sventare ogni piano, ogni tentativo di stravolgimento dell’ordine.
Il libro è diviso in tanti capitoli, molto brevi e spesso di due-tre pagine ciascuno. All’inizio di ogni capitolo vi è l’indicazione della data e del luogo. Il narratore è sempre il nostro protagonista che in prima persona narra la propria vicenda. Accanto a queste narrazioni vi sono le missive che Q invia di volta in volta al suo Superiore Cardinale. L’intreccio e la fabula non coincidono perchè spesso vi è una storia dentro la storia, ossia gli eventi che vengono raccontati in un dato momento storico sono in realtà inerenti a un periodo storico differente.
Lo sforzo, unico, richiesto al lettore è quello di riuscire a capire il meccanismo, la logica esistente tra le date per poter mettere insieme i vari periodi storici.
A questo servono le prime pagine di ambientazione, per capire la logica del libro, logica che una volta intrapresa renderà molto più scorrevole la lettura delle successive pagine. Il libro è ricco di personaggi, nomi, riferimenti storici agli eventi dell’epoca. Il protagonista di volta in volta si affiancherà al profeta di turno, all’eretico di turno, al truffatore o libraio stampatore, tutto questo alla ricerca di un unico ideale: poter cambiare le cose. In un sistema ancora pregno di medievalità, ove tutto è spiegabile e ordinabile tramite la dottrina cristiana (la famosa “reductio ad unum” di S. Tommaso) non è tanto una nuova fede che il nostro protagonista va cercando, quando un modo per cambiare l’immobilismo medievale e i soprusi ad esso collegato: come i dazi dovuti all’imperatore o all’ecclesiaste di turno.
Per l’inseguimento di questo unico ideale, il nostro narratore continuerà per tutta la vita a combattere braccato, capendo che la lotta richiede dei sacrifici.
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