centro cultural tina modotti Natalia Ginzburg Stagioni
Stagioni di Natalia Ginzburg (Italia)
Chi ha dimenticato l’inverno
Non merita la primavera,
Chi ha dimenticato la campagna
Non deve camminare in città.
La ragazza usciva sola
E amava camminare in silenzio:
Siccome non portava il cappello
Riusciva sgradita alla gente.
Le sue spalle curve e magre
Dicevano: io non voglio nessuno;
Io voglio soltanto
Camminare in città.
Chi non riconosce il volto
Della passione, non deve
Non deve esistere al mondo.
La ragazza che fumava, sdraiata
Sul divano, che taceva sola,
Non bisogna dimenticarla
Se pure è finito il suo tempo,
Se il suo corpo ha dato dei figli
Come una donna può fare.
Chi ha veduto il cielo al tramonto
Non deve dimenticare il mattino,
Poiché la vita che ci è data
È questa: morire e nascere,
Nascere e morire, ogni giorno.
La ragazza che usciva in silenzio
Non c’è più, ma forse i suoi figli,
Nati dal suo corpo, un giorno
Vorranno uscire da soli,
In silenzio, a sfidare la gente.
_
Estaciones de Natalia Ginzburg (Italia)
Quien ha olvidado el invierno
No merece la primavera,
Quien ha olvidado el campo
No debe caminar por la ciudad.
La chica salía sola
Y amaba caminar en silencio:
Como no usaba sombrero,
No agradaba a la gente.
Sus hombros curvos y flacos
Decían: no quiero a nadie;
Yo sólo quiero
Caminar por la ciudad.
Quien no reconoce el rostro
De la pasión no debe
No debe existir en el mundo.
La chica que fumaba, tendida
En el sofá, que callaba sola,
No necesita olvidarla:
Si ha terminado su tiempo,
Su cuerpo ha dado hijos,
Como lo hace una mujer.
Quien ha visto el cielo en el ocaso,
No debe olvidar la mañana,
Porque la vida que nos es dada
Es esta: morir y nacer,
Nacer y morir, cada día.
La chica que salía en silencio
No está más, pero quizá sus hijos,
Nacidos de su cuerpo, un día
Querrán salir solos,
En silencio, a desafiar a la gente.
_
Versión de Jorge Aulicino
Foto di Grae Dickason da Pixabay
cctm.website
Quien ha olvidado el invierno … Chi ha dimenticato l’inverno … di Natalia Ginzburg