cctm collettivo culturale tuttomondo Michela Murgia Accabadora
da Accabadora, Einaudi, 2010
Michela Murgia (Cabras, 1972 – Roma, 2023) è stata una scrittrice, giornalista e docente italiana.
Nel 2006 ha pubblicato Il mondo deve sapere (Super ET 2017), che ha ispirato il film di Paolo Virzí Tutta la vita davanti.
Per Einaudi ha pubblicato: Viaggio in Sardegna. Undici percorsi nell’isola che non si vede (2008), Accabadora (2009, premi Campiello e SuperMondello), Ave Mary (2011), L’incontro (2012), Chirú (2015), Futuro interiore (2016), Istruzioni per diventare fascisti (2018), Stai zitta. e altre nove frasi che non vogliamo sentire piú (2021) e collaborato alle antologie Presente (2012) e Sei per la Sardegna (2014).
Ha pubblicato anche L’inferno è una buona memoria (Marsilio, 2018), Noi siamo tempesta (Salani, 2019) e, con Chiara Tagliaferri, Morgana (Mondadori, 2019)
Nel 2023 ha pubblicato Tre ciotole. Rituali per un anno di crisi, Mondadori.
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Accabadora, Einaudi, 2010
Perché Maria sia finita a vivere in casa di Bonaria Urrai, è un mistero che a Soreni si fa fatica a comprendere. La vecchia e la bambina camminano per le strade del paese seguite da uno strascico di commenti malevoli, eppure è così semplice: Tzia Bonaria ha preso Maria con sé, la farà crescere e ne farà la sua erede, chiedendole in cambio la presenza e la cura per quando sarà lei ad averne bisogno. Quarta figlia femmina di madre vedova, Maria è abituata a pensarsi, lei per prima, come “l’ultima”. Per questo non finiscono di sorprenderla il rispetto e le attenzioni della vecchia sarta del paese, che le ha offerto una casa e un futuro, ma soprattutto la lascia vivere e non sembra desiderare niente al posto suo. “Tutt’a un tratto era come se fosse stato sempre così, anima e fili’e anima, un modo meno colpevole di essere madre e figlia”. Eppure c’è qualcosa in questa vecchia vestita di nero e nei suoi silenzi lunghi, c’è un’aura misteriosa che l’accompagna, insieme a quell’ombra di spavento che accende negli occhi di chi la incontra. Ci sono uscite notturne che Maria intercetta ma non capisce, e una sapienza quasi millenaria riguardo alle cose della vita e della morte. Quello che tutti sanno e che Maria non immagina, è che Tzia Bonaria Urrai cuce gli abiti e conforta gli animi, conosce i sortilegi e le fatture, ma quando è necessario è pronta a entrare nelle case per portare una morte pietosa. Il suo è il gesto amorevole e finale dell’accabadora, l’ultima madre.
cctm collettivo culturale tuttomondo Michela Murgia Accabadora