cctm collettivo culturale tuttomondo Juan Vicente Piqueras Quelle cose
Juan Vicente Piqueras (Spagna, 1960)
Quelle cose toccate dalle tue mani,
quello che pensi, dici, taci o sogni,
quei luoghi dove stai senza di me,
quello desidero, quello mi occorre.
da Ritorno, in Avverbi di luogo, LietoColle, 2019
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Juan Vicente Piqueras (España, 1960)
Esas cosas tocadas por tus manos,
eso que piensas, dices, callas, sueñas,
esos lugares donde estás sin mí,
eso deseo, eso necesito.
da Vuelta, in Adverbios de lugar, Visor Libros, 2003
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Traduzione: Roberta Buffi
opera: Chiara Cappelletti, Gioco di mani
Juan Vicente Piqueras è nato nel 1960 nel piccolo paese valenzano di Los Duques de Requena.
Laureato in Filologia Ispanica presso l’Università di Valencia, ha lavorato come annunciatore radiofonico, attore, sceneggiatore, sottotitolatore, traduttore e professore di spagnolo per stranieri. Ha vissuto in Francia, a Roma (la sua città per 20 anni), Atene, Algeri e Lisbona. Da settembre del 2019 vive ad Amman, dove è direttore dell’Istituto Cervantes della capitale giordana.
Tra i suoi libri: La palabra cuando (1991), La latitud de los caballos (1999), La edad del agua (2004), Aldea (2006), Palmeras (2007), La hora de irse (2010), Yo que tú (2012), Atenas (2013), La ola tatuada (2015), Padre (2016), Animales (2017), Narciso y ecos (2017).
In Italia ha pubblicato: “Mele di mare” (ed. Le Lettere , Firenze, 2003), “Palme” (ed. Empiría, Roma, 2005) , “Braci” (ed. Empiría, Roma, 2010) e “Avverbi di Luogo” (LietoColle 2019).
Ha tradotto in spagnolo l’opera poetica di Tonino Guerra, Cesare Zavattini e Cristina Campo.
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Juan Vicente Piqueras è uno dei poeti che accorrono in mio aiuto quando mi accingo a scrivere. Mi nutro della sua freschezza, della sua musicalità e mi diverto. E non esiste cosa più seria dello humour con cui circonda le sue poesie, perché con esso rivela una visione generosa della vita, di quella vita che i Poeti sono condannati a cantare.
– Luis Sepúlveda
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