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Josè Saramago (Portogallo)

24/08/2017 By carlaita

collettivo culturale tuttomondo Josè Saramago Cecità

Credo che noi non diventiamo ciechi, credo che siamo ciechi, ciechi che vedendo, non vedono
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Josè Saramago

frammento da Cecità, Einaudi, 1996

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immagine dal web

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filrouge

José Saramago  (Azinhaga, 1922 – Tías, 2010) è stato uno scrittore, giornalista, drammaturgo, poeta e critico letterario portoghese, insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1998.

Uno dei tratti che più caratterizzano le opere di Saramago è il narrare eventi da prospettive piuttosto insolite e controverse, cercando di mettere in luce il fattore umano dietro l’evento. Sotto molti aspetti, alcune sue opere potrebbero essere definite allegoriche.

Saramago tende a scrivere frasi molto lunghe, usando la punteggiatura in un modo anticonvenzionale. Ad esempio, non usa le virgolette per delimitare i dialoghi, non segna le domande col punto interrogativo; i periodi possono essere lunghi anche più di una pagina e interrotti solo da virgole dove la maggior parte degli scrittori userebbe dei punti.

Molte delle sue opere, come Cecità, Saggio sulla lucidità e Le intermittenze della morte iniziano con un avvenimento inaspettato, surreale o impossibile, che si verifica in un luogo imprecisato. Non ci si deve domandare come sia potuto accadere: è successo, punto e basta. Da questo avvenimento scaturisce poi una storia complessa, occasione per studiare le mille forme del comportamento e del pensiero umano. I protagonisti (spesso senza nomi propri) devono cercare con le loro sole forze di uscire dalla situazione che si è venuta a creare. (fonte Wikipedia)

cctm.website

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(...) Guarda com’è pacifico il mondo. La notte (...) 
Guarda com’è pacifico il mondo.
La notte
ha imposto al cielo
un tributo stellato.
È in ore come questa
che si sorge
e si parla ai secoli,
alla storia,
alla creazione.

(...) 

Vladimir Majakovskij

foto © Roger Mattos
#Peanuts 🎄 #Peanuts 🎄
La morte è un fiore che solo una volta fiorisce. La morte è un fiore che solo una volta fiorisce.
Ma fiorisce come nient’altro fiorisce.
Fiorisce, appena lo vuole, non fiorisce nel tempo.

Essa viene, una grande falena, che adorna steli cedevoli.
Tu lasciami essere uno stelo, cosí forte, che la rallegri.

Paul Celan

foto Lukasz Wierzbowski
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Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non Se io potrò impedire a un cuore di spezzarsi, non avrò vissuto invano
Se allevierò il dolore di una vita, o guarirò una pena, o aiuterò un pettirosso caduto a rientrare nel nido, 
non avrò vissuto invano

[If I can stop one heart from breaking
If I can stop one Heart from breaking
I shall not live in vain
If I can ease one Life the Aching
Or cool one Pain
Or help one fainting Robin
Unto his Nest again
I shall not live in Vain]

Emily Dickinson
"Nonna, cosa fai quando incontri un ostacolo sul t "Nonna, cosa fai quando incontri un ostacolo sul tuo cammino?"
"Indosso il mio abito migliore, quello delle feste. Pettino con cura i miei capelli, raddrizzo la mia schiena e spengo tutte le luci abbaglianti. Accendo un piccolo lume e mi accomodo. Proprio davanti al mio ostacolo. E lì, nell'oscurità che ci avvolge, entro in intimità con il mio problema. Lo osservo, lo tocco, lo lascio fare. Ed inizio a viaggiare insieme ad esso. Ovunque mi vorrà portare."
"Non hai paura della destinazione?"
"No, bambina mia. La mia attenzione è tutta nel viaggio. Quando arriverò sarò pronta ad accogliere qualsiasi meta. Perché avrò raccolto per strada la bussola che può indicarmi la via da percorrere. Per raggiungere luoghi incredibili. Dentro di me. L'ostacolo è il faro. Della mia interiorità."
"Non sono capace di intraprendere questo viaggio..."
"Perché non hai ancora imparato a vestirti a festa dinnanzi a qualsiasi problema. Fuggi invece di rimanere. Proprio lì, dove fa male. L'ostacolo è il tuo maestro interiore che viene a destarti e a raccontarti la verità del tuo cuore. Ascoltala questa voce! E' la poesia della tua anima che viene recitata. Solo per te!"

Elena Bernabè
🎄 🎄
opera: Mark Rothko, 1956 … https://cctm.website/ opera: Mark Rothko, 1956 … https://cctm.website/la-teoria-del-colore-rosso/
#markrothko #rosso #colori #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
– Come lo sa? – Non lo so. Lo sento. – Senti – Come lo sa?
– Non lo so. Lo sento.
– Sentire è un po’ poco, cara.
– Ma alle volte è tutto, signore ... https://cctm.website/alessandro-baricco-la-sposa-giovane/
#alessandrobaricco #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Quando mi addormento afflitta in una notte di soli Quando mi addormento afflitta in una notte di solitudine sono felice che torni mattina. E mi dice che sono viva. Magari per un giorno solo. Ma quel giorno... potrebbe bastare. 

Alda Merini

illustrazione: Federico Zandomeneghi
Un giorno, finalmente, hai capito quel che dovevi Un giorno, finalmente, hai capito
quel che dovevi fare, e hai cominciato,
anche se le voci intorno a te
continuavano a gridare
i loro cattivi consigli-
anche se la casa intera
si era messa a tremare
e sentissi le vecchie catene
tirarti le caviglie.
“Sistema la mia vita!”,
gridava ogni voce.
Ma non ti fermasti.
Sapevi quel che andava fatto,
anche se il vento frugava
con le sue dita rigide
giù fino alle fondamenta, anche se la loro malinconia
era terribile.
Era già piuttosto tardi,
una notte tempestosa,
la strada era piena di sassi e rami spezzati.
Ma poco a poco,
mentre ti lasciavi alle spalle le loro voci,
le stelle si sono messe a brillare
attraverso gli strati di nubi
e poi c'era una nuova voce
che pian piano
hai riconosciuto come la tua,
che ti teneva compagnia
mentre procedevi a grandi passi,
sempre più nel mondo,
determinata a fare
l'unica cosa che potevi fare-
determinata a salvare
l'unica vita che potevi salvare.

One day you finally knew
what you had to do, and began,
though the voices around you
kept shouting
their bad advice-
though the whole house
began to tremble
and you felt the old tug
at your ankles.
"Mend my life!"
each voice cried.
But you didn't stop.
You knew what you had to do,
though the wind pried
with its stiff fingers
at the very foundations, though their melancholy
was terrible.
It was already late
enough, and a wild night,
and the road full of fallen branches and stones.
but little by little,
as you left their voices behind,
the stars began to burn
through the sheets of clouds,
and there was a new voice
which you slowly
recognized as your own,
that kept you company
as you strode deeper and deeper
into the world,
determined to do
the only thing you could do-
determined to save
the only life you could save.

Mary Oliver

illustrazione: Egon Schiele
da Ho sbagliato tutto perché lo vedevo con i miei da Ho sbagliato tutto perché lo vedevo con i miei occhi, I Quaderni del Bardo Edizioni … https://cctm.website/elisa-longo-la-solitudine/
#elisalongo #solitudine #poesia #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Fu così che l’innocente Psiche, senza accorgers Fu così che l’innocente Psiche, senza accorgersene, s’innamorò di Amore … https://cctm.website/amore-e-psiche/
#apuleio #amoreepsiche #cctmfb #cctmwebsite #linkinbio #anoipiaceleggere #leggere
Ogni giorno della tua vita leggi poesie. La poesia Ogni giorno della tua vita leggi poesie. La poesia è buona perchè esercita muscoli che non usi abbastanza spesso. La poesia espande i sensi e li riporta a condizioni primordiali. Fai sì che tu ti renda conto del tuo naso, del tuo occhio, del tuo orecchio, della tua lingua, della tua mano. E, dopo tutto, la poesia è metafora compatta e similitudine. Tali metafore, come i fiori di carta giapponesi possono espandersi all’esterno in forme gigantesche.

Ray Bradbury

[da “Lo zen nell’arte della scrittura”]
#Peanuts 🥜 #Peanuts 🥜
Mi lascia indifferente il concetto di felicità, r Mi lascia indifferente il concetto di felicità, ritengo più importanti la serenità e l’armonia. Il concetto di felicità presuppone che uno sia contentissimo, che se ne vada in giro ridendo, abbracciando tutti, dicendo sono felice, che meraviglia. È chiaro che anche un mal di denti gli toglierà la gioia e, quindi, la felicità. Penso che la serenità sia una cosa diversa. La serenità ha molto dell’accettazione, ma include anche un certo autoriconoscimento dei propri limiti. Vivere in armonia non significa non avere conflitti, ma poter convivere con gli stessi serenamente.
Josè Saramago
È come una mancanza di respiro e un senso di mori È come una mancanza di respiro
e un senso di morire
quando mi stringe improvviso
il desiderio di te tanto lontano
e nulla può calmarlo, altro pensiero
non può occuparmi, tranne il Paradiso
che sarebbe per me lo starti accanto.
Ma poiché ciò m’è negato, più cara,
molto più cara d’una fredda pace
mi è la stretta indicibile −
quasi marchio di fuoco che proclami
ancora e sempre quanto sono tua.
A nessun costo vorrei separarmi
da questo mio dolore.
Margherita Guidacci
da “Anelli del tempo”

dipinto Fanny Nushka Moreaux
Tienimi. Mentre il mondo passa urlando. Davide R Tienimi. 
Mentre il mondo
passa urlando.

Davide Rondoni

illustrazione Marco Cazzato
Come essere un poeta (per mio promemoria) Trova u Come essere un poeta
(per mio promemoria)

Trova un posto per sederti.
Siediti. Resta in silenzio.
Dovrai fare affidamento su
affetti, letture, conoscenze,
abilità – più di quante
tu ne abbia – ispirazione,
impegno, maturità, pazienza,
perché la pazienza congiunge il tempo
all’eternità. Dubita
del giudizio
di chi elogia i tuoi versi.

Respira con respiro incondizionato
l’aria non condizionata.
Lascia perdere i fili elettrici.
Comunica con lentezza. Vivi
una vita a tre dimensioni;
stai lontano dagli schermi.
Stai lontano da tutto ciò
che offusca il luogo in cui si trova.
Non esistono luoghi che non siano sacri;
soltanto luoghi sacri
e luoghi profanati.

Accogli quanto viene dal silenzio.
Fanne il meglio che puoi.
Con le minute parole che a poco a poco nascono
dal silenzio, come preghiere
riverberate verso chi prega,
componi una poesia che non turbi
il silenzio da cui è nata.

Wendell Berry

foto Nguan
Addio dottore, caro buon dottore che non ha mai c Addio dottore, 
caro buon dottore che non ha mai capito nulla e che non crede nella cattiveria umana, che pensa che il cuore degli uomini sia bianco come la neve delle sue montagne, addio, amico, confidente, benefattore, insigne animo forse frustrato come il mio: non so ma ho un bel triste presentimento.
Noi ci conosciamo da anni e in realtà non ci siamo mai conosciuti se non traverso le luci sinistre del Noritren e delle altre diavolerie farmacologiche e pure a nostro modo ci siamo voluti bene, a nostro modo, io specialmente, abbiamo contato l’uno sull’altro . Ma adesso non contiamo più, noi non valiamo nulla perché siamo buoni e se domani mi accadrà qualcosa si rammenti di me e del fatto che ho guardato a lei come si guarda a un seno materno per schiacciarvi contro tante e tante  lacrime che lei non ha mai raccolto ma che io ho pianto in segreto. Addio dolce uomo disperso, ancora romantico come sono romantica io, forse potevamo essere due colleghi invece il destino ci ha creato un rapporto di dipendenza ed io vengo da lei come si va alla gogna o per scoprire il seno pugnalato da una mano ignota. 
Così, potevamo collaborare invece ci perdiamo sempre di vista.
Addio mio caro e amatissimo dottore, sento per me è la fine. 
 Sua Alda Merini

da Lettere al dottor G
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