collettivo culturale tuttomondo Jonathan Coe (UK)
Quando un Hitler, un Mussolini o un Peròn prendono il potere, la prima cosa che fanno è assicurarsi il controllo sulle parole: la stampa, la radio e i libri.
Anche in una democrazia le parole sono strumenti magici. Colui che governa, o vuole governare, deve essere un esperto della scienza dell’impiego delle parole. L’uomo è influenzato più dal linguaggio che dai fatti della realtà circostante.
Jonathan Coe
frammento da La banda dei brocchi, Feltrinelli, 2002
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foto: Konsta Punkka – fair use
La banda dei brocchi è un romanzo dello scrittore britannico Jonathan Coe, pubblicato per la prima volta nel 2001, che narra la storia di quattro ragazzi.
Trotter, Harding, Anderton e Chase: sembra il nome di un prestigioso studio legale; in realtà si tratta di un quartetto di giovani amici, che frequenta un liceo elitario di Birmingham, quel tipo di scuola che preleva giovani intelligenti dal loro background ordinario e li fa atterrare in una classe sociale diversa da quella dei loro genitori. I ragazzi sono destinati a carriere importanti, mentre i genitori rimangono impantanati nel loro mondo di matrimoni sciovinisti, scontri sindacali, guerre di classe e di razza e ignoranza culturale. Siamo negli anni Settanta, anni in cui si susseguono sconvolgimenti sociali, lotte politiche, attentati dell’Ira. Su questo mare in tempesta cercano di destreggiarsi, con alterne fortune, i quattro ragazzi.
Strutturalmente il romanzo è racchiuso in una breve cornice (l’incontro di Patrick e Sophie nel 2003), ha uno stile curato, a tratti ironico e divertente, è ricco di sorprese e di sbalzi temporali che lo rendono movimentato.
Dal libro la BBC ha tratto un film per la televisione.
Ha avuto due seguiti: Circolo chiuso ambientato negli anni ’90 e Middle England ambientato nel periodo del referendum per la Brexit
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