collettivo culturale tuttomondo Il Male è stata una rivista satirica
Il Male è stata una rivista satirica di grande successo in Italia.
Edita tra il 1978 ed il 1982 con cadenza settimanale è stata diretta anche da Vincenzo Sparagna poi co-fondatore di Frigidaire.
Fra le beffe più famose, notissima quella in cui si diede notizia in prima pagina dell’arresto di Ugo Tognazzi: l’attore, complice della presa in giro, fu presentato come capo delle Brigate Rosse: su falsi di diversi quotidiani (Paese Sera, Il Giorno e La Stampa) uscirono le immagini dell’attore ammanettato e scortato da finti carabinieri.
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2 Maggio 1978 Anche Vianello nella direzione strategica: cinquecento carabinieri gli danno la caccia. Finto lo scioglimento della coppia ai tempi di “Un due tre”. Da dietro le quinte dirigevano il movimento eversivo. Ampia retata negli ambienti dei comici. Le congratulazioni di Pertini.
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« Rivendico il diritto alla cazzata! » Ugo Tognazzi, spiegando la sua partecipazione alla beffa
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immagine dal web
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Andrea Pazienza, Leonardo Sciascia, Sandro Pertini, Sergio Saviane, Roland Topor, Jimmy Carter, Ugo Tognazzi.
Quale fra questi personaggi non ha preso parte all’avventura del “Male”? Risposta: nessuno!
Come ai tempi del “Male”, quella della satira è ancora una storia di sequestri e censure. “Le associazioni dei genitori cattolici spesso mi denunciano” ricorda Vincino. “Una volta pubblicai una vignetta in cui il Papa si alzava le sottane. Finii sotto processo a Civitavecchia. Il mio avvocato chiese di sentire come testimone il Papa. Mi prosciolsero all’istante.”
Nel 1994, in occasione dell’entrata in politica di Berlusconi, dopo ben dodici anni di silenzio, “Il Male” torna in edicola con un numero unico: 80.000 copie vendute in meno di una settimana.
Il 3 maggio del 1979 le edicole di tutta Italia esponevano le prime pagine di tre dei maggiori quotidiani nazionali. “Il Giorno”, “Paese Sera” e “La Stampa”, in edizione straordinaria, avvisavano i lettori che il capo delle Br era stato finalmente arrestato. Come accade spesso in queste vicende, si trattava di un insospettabile: Ugo Tognazzi.
Immaginate lo sgomento generale e la curiosità degli italiani che si precipitavano in edicola dopo aver sbirciato in tram il giornale di un vicino. Si trattava naturalmente di uno scherzo, grottesco quanto perfettamente orchestrato, opera di un gruppo di pazzi che nell’Italia degli anni di piombo, come lo Yellow Submarine, inondava di colori un Paese grigio, spaventato e irrigidito.
Era la redazione del “Male”, la rivista satirica che divenne celebre grazie alla sua sfrenatezza, alla sua totale libertà d’espressione e, soprattutto, alle sue modernissime incursioni mediatiche. Responsabile di riuscitissimi falsi giornalistici (quello con Tognazzi fu un successo memorabile), questo manipolo di geniacci rappresentò un’armata Brancaleone al servizio di una nuova concezione di satira.
Alla solita vignetta si sostituiva l’assalto frontale, e la comicità tradizionale cedeva il posto alle spietatezze più surreali: un’esperienza avventurosa e massacrante, ancora oggi senza eredi. Punk senza cresta, terroristi senza pistola, gli autori del “Male” hanno dato vita a un collettivo di irripetibile forza creativa, scuotendo dal profondo i concetti più cari alla stampa tradizionale: il diritto d’autore e il comune senso del pudore.