cctm collettivo culturale tuttomodo i bottoni di Elsa Schiaparelli
foto: abito di Elsa Schiaparelli con bottoni gioiello, 1937
I bottoni hanno una storia antica, risalente addirittura alla preistoria, come dimostrato da rinvenimenti archeologici in varie parti del mondo. Come lo conosciamo oggi, il bottone fa la sua comparsa intorno all’anno 1000: inizialmente utilizzato come chiusure per abiti più aderenti, il bottone era realizzato in varie forme e materiali, tra cui conchiglie e metalli.
Nel corso del XX secolo, stilisti come Elsa Schiaparelli e Coco Chanel hanno utilizzato i bottoni come elemento distintivo delle loro creazioni, creando vere e proprie opere d’arte con materiali e design innovativi.
Elsa Schiaparelli (Roma, 1890 – Parigi, 1973) è stata una delle stiliste più innovative e influenti del Novecento, considerata insieme a Coco Chanel una delle figure chiave della moda tra le due guerre mondiali.
Cresciuta in una famiglia di intellettuali (il padre era professore universitario, la madre di origine aristocratica), fin da giovane si distingue per uno spirito ribelle e creativo: studia filosofia, sogna di diventare poetessa e viene mandata in convento per il suo temperamento anticonformista.
Dopo un matrimonio fallito e un periodo trascorso tra Londra e New York, dove entra in contatto con l’avanguardia artistica dadaista, si trasferisce a Parigi. Qui, grazie anche all’aiuto di Paul Poiret, inizia la sua carriera nella moda. Nel 1927 lancia la sua prima collezione, ispirata al cubismo e al surrealismo, ottenendo subito grande successo.
Schiaparelli è famosa per aver portato il surrealismo sulle passerelle: collabora con artisti come Salvador Dalí, Jean Cocteau, Man Ray e Leonor Fini, dando vita a capi iconici come il vestito-aragosta, il cappello-scarpa e il celebre abito “Skeleton”. Ha inventato il colore rosa shocking, che è diventato il simbolo della sua maison.
Le sue creazioni sono spesso ironiche, provocatorie e visionarie, veri e propri manifesti di libertà creativa.
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