cctm collettivo culturale tuttomondo Hermann Hesse (Germania)
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Quando qualcuno cerca, allora accade facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori di quello che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla, non possa assorbire nulla, in sé, perché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perché ha uno scopo, perché è posseduto dal suo scopo.
Hermann Hesse
da Siddartha, Adelphi, 1975
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immagine: melakiwilimone
Chi è Siddhartha? È uno che cerca, e cerca soprattutto di vivere intera la propria vita. Passa di esperienza in esperienza, dal misticismo alla sensualità, dalla meditazione filosofica alla vita degli affari, e non si ferma presso nessun maestro, non considera definitiva nessuna acquisizione, perché ciò che va cercato è il tutto, il misterioso tutto che si veste di mille volti cangianti. E alla fine quel tutto, la ruota delle apparenze, rifluirà dietro il perfetto sorriso di Siddhartha, che ripete il «costante, tranquillo, fine, impenetrabile, forse benigno, forse schernevole, saggio, multirugoso sorriso di Gotama, il Buddha, quale egli stesso l’aveva visto centinaia di volte con venerazione».
Siddhartha è senz’altro l’opera di Hesse più universalmente nota. Questo breve romanzo di ambiente indiano, pubblicato per la prima volta nel 1922, ha avuto infatti in questi ultimi anni una strepitosa fortuna. Prima in America, poi in ogni parte del mondo, i giovani lo hanno riscoperto come un loro testo, dove non trovavano solo un grande scrittore moderno ma un sottile e delicato saggio, capace di dare, attraverso questa parabola romanzesca, un insegnamento sulla vita che evidentemente i suoi lettori non incontravano altrove.
Hermann Hesse (Calw, 1877 – Montagnola, 1962) è stato uno scrittore, poeta e pittore tedesco naturalizzato svizzero, insignito del premio Nobel per la letteratura nel 1946.
La sua produzione, in versi e in prosa, è vastissima e consta di quindici raccolte di poesie e trentadue tra romanzi e raccolte di racconti. I suoi romanzi più famosi sono Peter Camenzind (1904), Gertrud (1910), Demian (1919), Siddhartha (1922), Il lupo della steppa (1927), Narciso e Boccadoro (1930) e Il giuoco delle perle di vetro (1943). Ciascuno di questi lavori esplora la ricerca di autenticità dell’individuo, la conoscenza di sé e la spiritualità, che rispecchiano l’interesse dell’autore per l’esistenzialismo (Schopenhauer e Nietzsche), oltre che il misticismo della filosofia orientale, specialmente induista e buddhista.
Assieme a Franz Kafka e Thomas Mann, Hesse è tra gli scrittori di lingua tedesca del XX secolo più letti nel mondo, tradotto in più di 60 lingue e con circa 150 milioni di copie vendute in tutto il mondo. (fonte Wikipedia)
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